OLI 334: CITTA’ – Refoli elettorali ai Parchi di Nervi

Parchi di Nervi

Come polverina di Campanellino vola frizzante aria d’elezioni, giunge in periferia, scuote pure le fronde dei Parchi di Nervi, luogo spesso presente sui giornali, vuoi per le strade, i parcheggi, lo smog, evidente terreno di caccia per candidati sindaci e non solo.
Esemplare il serrato confronto svoltosi tempo fa fra il Municipio Levante e l’assessore al Verde del Comune Pinuccia Montanari che, tecnici al seguito, voleva riferire sui lavori al Parco storico e si è trovata di fronte un consiglio in gran spolvero.
A turno il Municipio con presidente, consiglieri e l’ipercinetico assessore Alfieri , inesorabile fustigatore dal suo blog, si sono lanciati contro la povera Pinuccia.
Chi dice: “C’è un’idea di città devastante in questa Amministrazione, nella sinistra che governa da così tanto tempo. Si è mortificato il turismo a Genova e i nostri ragazzi se ne vanno, non trovano lavoro…”, condivisibile, mentre Alfieri tuona “Non si vogliono fare i balletti a Nervi, vanto per 40 anni della città, manifestazione mondiale…”. Visi smarriti dei cittadini presenti.
Invano l’assessore Montanari precisa: “Sì ai balletti, ma no a una spianata di cemento, alle vostre proposte di strutture inamovibili in un parco storico”. I politici difendono le loro tesi, con discorsi dal sapore elettorale, presidente e assessore si candideranno per il futuro consiglio comunale.
Un’altra brillante carriera li attende, sarà lo stop alle prebende per i Municipi deciso dal nuovo governo.
Si avversa il bando sulla gestione, emanato dal Comune, che già assegna ad associazioni di volontari fondi, organizzazione, cura e manutenzione di Villa Pallavicini e Duchessa di Galliera, affiancati da Aster.
Per Nervi sono state presentate solamente proposte singole come caffetteria o corsi di ginnastica, mentre gli Amici dei Parchi sono per una “gestione pubblica” e controlli efficaci: “a che servono le tasse?”.
Non fa breccia l’istituzione del “curatore scientifico”, che vigilerà sulla cura di piante e giardini e la pianificazione, per una volta tanto rigorosa dei lavori, partiti comunque tardi rispetto alle richieste del Municipio del 2005.
“Ma io sono qui dal 2009” ribadisce l’assessore comunale e i soldi (ancora quelli delle Colombiane), erano bloccati. Si concluderà tutto nel 2013, già una prima tranche per fine febbraio 2012 e poi via al Roseto, adottato dall’appassionato re del Belgio.
Il parlamentino di quartiere fa muro e il Giornale (20 gennaio) titolava poi come “Municipio fantasma” quello del Levante che si fa scippare i Parchi e non si accorge che il Comune vuole dare in gestione il polmone verde di Genova. Il quotidiano definiva la seduta “confusa con discorsi senza né capo né coda”.
Strana destra che invoca trasparenza ed efficienza, ma non ama gare ed appalti.
Si è evocato un boicottaggio della vocazione turistica del Levante cittadino, omettendo che proprio a Nervi si è poco pedonalizzato per l’avversione dei commercianti, non si sono richiesti parcheggi pubblici, anzi il Municipio ha caldeggiato parcheggi soltanto privati, in spazi utili all’accesso di parchi e centro cittadino.
In tempi di saldi l’ultima domenica di gennaio il centro di Nervi aveva le vetrine buie o quasi e tre soli negozi aperti: spiccava in piena luce in piazzetta l’abitino frou-frou da circa 2mila euro.
(Bianca Vergati)