Quando la vita imita il cinema
Quando il collega va in pensione la squadra della polizia giudiziaria di Parigi gli offre l’insegna della strada (Quai des Orfèvres) dove, al numero 36, sono i suoi uffici.
Per farlo, semplicemente, nottetempo, asportano la targa dalla sua sede. E’ l’inizio di un film, ancora in programmazione nelle sale genovesi, che per la prima parte si svolge con il ritmo serrato della migliore tradizione del genere poliziesco.
Ora apprendiamo (e Truffaut ne sarebbe felice) che da via dei Giustiniani, sempre nottetempo, è stata asportata l’insegna di un locale che si propone come centro di cultura alternativa, biblioteca specializzata in argomenti di architettura e design ma insieme caffetteria e bar (“il Secolo XIX”, 20 febbraio). Le indagini per individuare gli autori sono, come sempre, a 360 gradi, ma sorge spontaneamente la domanda: chi è, tra architetti, artisti e organizzatori culturali, che va in pensione? Alla chiusura della mostra “Arti e archittetura” qualcuno ha pensato a organizzare un festeggiamento per Germano Celant?
(Oscar Itzcovich)