OLI 346: COMUNE – Assessori: il curriculum non basta
Sono a una riunione con altre amiche, e il Secolo XIX del 4 giugno passa di mano in mano lasciandosi dietro una scia di cattivo umore. Il titolo dell’articolo sotto esame è: “Lanzone: Io part time? Potrei lasciare la giunta”, e dà conto di una intervista fortemente “rivendicativa” della nuova assessora, che suona come una sorta di contrattazione pubblica della sua collocazione politico – professionale. Magari è anche vero che l’attività che Lanzone prefigura “nelle retrovie della Asl3” possa essere compatibile col suo ruolo di assessore, anche se l’attività di amministratore mi pare così impegnativa e assorbente, talmente di elevata responsabilità, che fatico a pensarla se non svolta a tempo pieno, ma la definizione di questa evetuale compatibilità non dovrebbe avvenire sulle pagine della stampa.
L’intervista pone una questione di rilievo. Lanzone dice di aver inviato il suo curriculum a Doria, che poi “Mi ha telefonato domenica, chiedendomi se volevo fare parte della sua squadra. Ammetto che, all’inizio, sono rimasta un po’ spiazzata. Ma poi alla fine ho accettato”. Ora per le “assunzioni” i curriculum sono importanti, ma servono almeno altrettanto i colloqui faccia a faccia, in cui fare le domande che servono, guardarsi negli occhi, mettere in chiaro i punti spinosi, farsi – dall’una e dall’altra parte – un’idea ben chiara dello scambio che sta per compiersi, ed essere ben certi della condivisione del progetto politico. La sensazione è che nel caso di Lanzone, ed anche in quello di Oddone, per cui sono state necessarie forti pressioni pubbliche perché lasciasse Datasiel, qualche passaggio sia stato saltato.
(Paola Pierantoni – Foto di Giovanna Profumo)
ma perche' cadiamo sempre nei tranelli dei giornalisti, maestri nel creare falsi scoop, nell' estrapolare dal contesto….vale per noi lettori e per gli intervistati.
Alberta Pogiglione