OLI 347: CITTA’ – Lovingenova
Un ottimo prodotto fatto in casa, senza il provincialismo di dover per forza ricorrere a risorse esterne ritenute più valide, altamente professionale, che presenta una città splendida e desiderabile quale in effetti Genova è e soprattutto dovrebbe essere, finalmente sottratta a localistici compiacimenti ripiegati su se stessi e proiettata invece in una dimensione di metropoli internazionale di grande respiro nella quale è piacevole vivere.
Un bel video, fin troppo bello: le accurate inquadrature, il montaggio serrato, il sottofondo musicale, l’uso sapiente di effetti speciali che concretizzano via via le parole-chiave del marchio Lovingenova (ancient, new, magic, true) e un diffuso elegante erotismo propongono un prodotto patinato e simpaticamente ruffiano che ci si augura possa stimolare arrivi da tutto il globo.
Ma quale città siamo realmente in grado di offrire ai forestieri? Non è una novità che Genova sia ancora largamente in preda a una diffusa sciatteria e sporcizia, sovente maleodorante di piscio e rumenta, ostica nei confronti di chi non appartiene al proprio ristretto giro, incapace di spalancarsi come dovrebbe. Aspetti negativi di cui sono innanzitutto responsabili i suoi abitanti, oltre che certi settori della pubblica amministrazione. Per fare un esempio tra i tanti possibili, basta confrontare il banco di informazioni all’aeroporto quale appare nel filmato, efficiente e ospitale, e la situazione da noi denunciata un paio di settimane fa. Per quanto riguarda poi l’accoglienza in negozi, ristoranti e altri servizi, qualcosa si è evoluto rispetto alle situazioni sbeffeggiate alcuni anni fa negli sketch comici di Balbontin, Casalino e Ceccon, col tormentone “la torta di riso è finita!”, e negli esilaranti ridoppiaggi di scene di film famosi curati da Fabrizio Casalino, ma molto resta ancora da fare.
Oltre che per promuovere Genova nel resto del mondo, il video Lovingenova dovrebbe in parallelo essere proposto – insieme ad altre realizzazioni analoghe, sia pur di taglio diverso, come Genova, Sinfonia della Città di Luigi Berio su disegni di Emanuele Luzzati – innanzitutto agli stessi genovesi, affinché maturino consapevolezza e orgoglio per la propria città e per quanto è in grado di offrire in primo luogo ai suoi abitanti e poi a chi sceglie di venire a scoprirla e goderla, sostituendo al mugugno l’impegno di partecipare tutti al miglioramento, alla gestione e all’apertura cosmopolita di questo stupendo bene collettivo.
(Ferdinando Bonora)
Grazie per le belle parole. Concordo con te su tutto. Mostrare Genova in modo più internazionale è un inizio. Ma bisogna renderla accogliente davvero scrollandosi di dosso provincialità e mentalità chiusa.
Saluti
Dennis Cabella