OLI 352: CITTA’ – Cultura produce politica
Il nome, prima di ogni decisione ufficiale, è già stato attribuito da chi ci abita: “Piazza Princesa del Ghetto”, e l’amministrazione comunale, se è saggia, darà ascolto a questa investitura popolare.
Luogo diseredato con palazzi ancora distrutti alla guerra, questa piazza dietro Via del Campo sta recuperando dignità grazie al “Contratto di quartiere” che, oltre ad una serie di interventi urbanistici, prevedeva anche iniziative sociali.
Tra queste, la creazione della “Casa di quartiere del Ghetto” che in due anni è diventata un punto di aggregazione sociale, di servizio e di produzione culturale.
Quel che sta avvenendo in questa parte di Genova dimostra l’importanza di offrire strumenti, spazi, e un po’ di sostegno economico alle energie che circolano, inespresse, nella città: il poco che viene dato ritornerà alla collettività moltiplicato di parecchi fattori, il guadagno è certo.
Venerdì 5 ottobre la piazza di cui parliamo si è trasformata in un cinema–teatro all’aperto: un banchetto con vino e focaccia per uno spartano “apericena”, un centinaio di sedie presto tutte occupate, un grande schermo fissato alla facciata di un palazzo, una pedana, altoparlanti, proiettori, la lampada che illumina la piazza genialmente schermata con un secchio.
Uno degli organizzatori mi dice che “tutto questo sarebbe stato impensabile senza l’aiuto della gente del quartiere”.
Sotto il titolo “Le città e i suoi abitanti si raccontano” inizia la proiezione di brevi filmati realizzati nel corso di due anni da diversi autori che hanno frequentato un corso di formazione per la realizzazione di materiale video. Nel volantino dell’iniziativa si legge: “Uno sguardo fatto di immagini in libertà, insofferenti scomode nervose, irriducibili alle tesi precostituite. Ma anche tenere fragranti poetiche. Immagini che non temono di guardare in faccia la realtà”.
Passano due ore, e l’attenzione, il coinvolgimento, non vengono mai meno.
Qualche giorno dopo vado a parlarne con Gianfranco Pangrazio che, con altri due professionisti aveva tenuto il corso video, e con tre persone che l’avevano frequentato, divenendo poi autrici/autori: Mustafa Aatif, Maria Di Pietro, Sara Hermans.
Del centinaio di persone che si sono accostate a questa esperienza, una decina ha consolidato la propria passione, acquisendo competenze, e ora portano avanti le loro idee. Da qualche mese è nato anche GhettUP tv, un notiziario aggiornato con un ritmo quindicinale / mensile.
Per definire i materiali prodotti Pangrazio usa uno strano termine: “smithireens” , che può intendersi come frammenti, “piccoli pezzi informali”, che hanno “urgenza” di essere mostrati, perché tenerli al chiuso in attesa di perfezionamento vorrebbe dire condannarli a marcire.
La cosa interessante, dice Pangrazio è il “processo di creazione”, che mette in moto relazioni, scambi, idee, che apre finestre sulla realtà, e produce politica. La bella politica.
Si progetta, immagina, sogna una diffusione di iniziative simili in tutti i quartieri, la creazione di una rete.
Maria, Sara, Mustafa parlano di tutte le diversità che si incrociano in questa attività: donne, uomini, transgender, età diverse, nazionalità, mestieri, culture diverse. Ogni individualità si esprime con il suo personale progetto, ma l’interscambio è continuo.
Una parte dei lavori è stata pubblicata su You Tube ( http://www.youtube.com/user/ghettuptv?feature=results_main ).
Il consiglio è di dedicare un po’ del vostro tempo per andarli a guardare.
Alcuni titoli (pubblicati e no): La vita degli altri; DEC: derive e cantieri; L’Italia sono anch’io; Software libero_Società libera; Palestinese; Racconti dai terriori occupati di Palestina; Vagonero (venditore ambulante); Il matrimonio; Summertime; Sbirri in action; Pane Miele Sartoria; TransParenti Serpenti; Masgid (Moschea); La comunità.
Le autrici e gli autori: Aatif Mostafa, Pascal Bernhardt, Erica Rosso, Federico Telari, Riccardo Navarone, Maria Di Pietro, Ehecati Sanchez, Gianfranco Pangrazio, Sara Hermans, Lollo Navarone, Maddalena Bartolini, Alessandro Diaco.
(Paola Pierantoni)