OLI 360: AMBIENTE – Posti barca, posti asilo e buchi nell’acqua
Allora Signora, lo vuole comprare un bel posto barca a Chiavari? – il sorriso accattivante è quello del venditore di lungo corso
No grazie. Non sono interessata. Ma mi tolga una curiosità: quanto ha pagato la sua azienda per gli oneri di urbanizzazione?
Ma che razza di domanda è questa? – il sorriso sfiorisce, al suo posto un franco disappunto.
Fiera di Genova, Salone delle Identità Territoriali, 24 novembre, diversi stand per promuovere qualsiasi cosa: dalla donna imprenditrice, all’essenza alla lavanda, al canestrello, fino all’acciuga di Camogli, e perché no? Anche il posto barca. Un evento tra mercatino del Tirolo, fiera gastronomica, Ted Conference: in cerca di identità, appunto.
L’agente di posti barca risponde vago alla domanda accennando a milioni di euro a favore del Comune di Chiavari. Il progetto – brochure alla mano – dovrebbe fare incassare all’ente pubblico una bella cifra: 149 posti barca e 147 posti auto. Quindi sarebbe interessante sapere con precisione il beneficio effettivo per chi non ha un natante da parcheggiare, giusto per persuaderlo che il porticciolo vale la candela.
E se un posto barca corrispondesse a un posticino in un asilo nido?
O a un posto a letto in residenza protetta per un anziano?
In Liguria ce ne sono pochi – mi dice un’amica che va in barca – in Francia è pieno.
Ride dei circa 350 posti barca in costruzione a Ventimiglia, poco lontani da Villa Hanbury e dal confine.
Il cantiere, visto dall’alto pare un cratere sul mare, destinato a soddisfare le voglie di approdo anche dei pirati.
Tre anziani seguono imperturbabili l’avanzamento lavori.
Forse hanno capito che il buco nell’acqua esiste.
(Giovanna Profumo – foto dell’autrice)