Privacy. Crescono le telecamere: sorvegliati e contenti?

Sorridi! Sei sulla telecamera della banca, del negozio, della scuola, del Comune. Sorridi e pensa che questo occhio che ti guarda, ti segue ruotando per 360 gradi, ti ingrandisce con una zoommata, ti scorge anche nell’oscurità, è lì per te.


Per rassicurarti. Renderti, appunto, più sicuro. E’ il tuo Prozac hi tech. E pazienza se il 62 per cento degli italiani non ha la più pallida idea di cosa sia e in cosa consista la nostra legge sulla riservatezza (dati IPR Marketing apparsi sul Sole 24 Ore del 7/02/2005). La privacy può anche essere un territorio sconosciuto per i cittadini, perché intanto a occuparsene ci pensano le amministrazioni locali: prendendo però la questione dall’altro corno, quello della videosorveglianza.
Sono infatti sempre di più gli enti locali che stanno investendo in occhi elettronici anti-criminalità: l’ultima della serie la Giunta di Imperia, che con una delibera ha chiesto alla Regione l’installazione di quaranta telecamere collegate con la Polizia Municipale e dotate di memorizzazione. Spesa prevista: 150 mila euro, a totale carico della Liguria grazie ad una legge del dicembre scorso (http://www.sanremonews.it/it/internal.php?news_code=5867).
Nessuno sembra porsi la questione – forse giudicata troppo pragmatica, quasi volgare – dell’efficacia dei sistemi di videosorveglianza nella lotta alla criminalità: eppure ci sono molti studi che avanzano dubbi in proposito, spiegando che spesso è molto più utile (e meno costosa) una migliore illuminazione; oppure che l’effetto deterrente si dispiega solo durante la massima pubblicizzazione dell’installazione delle telecamere, il che coincide, paradossalmente, con il momento in cui ancora non sono funzionanti; e infine, che laddove diminuiscono gli episodi di microcriminalità spesso significa che questi hanno semplicemente traslocato in zone vicine (vedi gli studi dell’associazione inglese Nacro: http://www.nacro.org.uk/templates/news/newsItem.cfm/2002062800.htm).
La soluzione a quest’ultimo inconveniente potrebbe essere dunque quella di videosorvegliare ogni angolo della città . Un po’ come sta facendo New Orleans, la patria americana degli eccessi, del jazz e delle contaminazioni, improvvisamente trasformata in una sorta di panopticon tecnologico: la città della Louisiana è infatti la prima ad essere monitorata 24 ore su 24 da una densa ragnatela di supercam, made by Sony (http://punto-informatico.it/p.asp?i=51437).
Ma perché preoccuparsi, se non si ha nulla da nascondere?, dice la vulgata. “Non ti curar di lor ma guarda e passa”. E possibilmente, sorridi.
(Carola Frediani)