OLI 374: ECUADOR – El Presidente in Italia
La bandiera dell’Ecuador accompagna il viaggio ad Assago. |
Giovedi 18 aprile 2013 è stata una data importante per la comunità ecuadoriana italiana: il presidente Rafael Correa ha approfittato di un viaggio diplomatico in Germania per “allungare” fino a Milano (ma anche in altre capitali europee) per ringraziare i compatrioti per la percentuale di consenso “de verdad impresionante” che ha caratterizzato l’ultima consultazione elettorale ecuadoriana in Italia.
Solo un italiano al seguito dei due pullman di ecuadoriani “genovesi” che si sono ritrovati alle 14.00 nel punto di ritrovo a Sampierdarena, una nota stonata visto che probabilmente l’invito è arrivato a diversi componenti della politica genovese. Anche ad Assago, comune limitrofo a quello di Milano dove si svolge l’incontro, nel palasport più grande della cintura milanese, è presente solo il sindaco, che all’inizio della manifestazione consegna le chiavi e la cittadinanza onoraria al presidente.
Correa arriva, dopo un po’ di attesa costruita in modo teatrale, in mezzo alla gente, scortato da alcuni funzionari della sicurezza, viene letteralmente sommerso di applausi, di strette di mano, di baci e di parole di supporto. Un presidente molto amato, che ha fatto molto per i cittadini che risiedono all’estero, una grande fetta del suo elettorato. Spuntano le magliette del Senami (http://www.migrante.gob.ec/), il servizio governativo di appoggio ai migranti, che offre sostegno alle persone in diverse città in giro per il mondo. In Italia, la comunità ecuadoriana è molto numerosa, una delle maggiori e a Genova in particolare, si contano circa 17mila persone, impegnate nei lavori classici ma che cominciano ad emergere in nuove posizioni attraverso il commercio e la frequenza di corsi di specializzazione.
Correa parla per circa un’ora, parte da lontano, dal paese allo sfascio, con una percentuale di migrazione altissima, che ha deflorato l’economia locale già sinistrata da un debito pubblico contratto durante la dittatura (si veda http://youtu.be/ItvBLtGRPMs). Nel corso del tempo, dice il presidente, le azioni del suo governo hanno permesso di risollevare l’economia, di trasformare lo stato in qualcosa al servizio delle persone, al punto che oggi Ecuador è il terzo paese al mondo per crescita sociale. E a differenza di quanto accade qui, la crescita sociale è l’inizio della ripresa economica. Salute e formazione sono stati i primi due punti presi in considerazione. Oggi, possiamo dirlo, per lo meno sul senso dello stato visto come comunità di persone e non come istituzione aliena al popolo, l’Ecuador può insegnare a molti paesi. Italia compresa.
Per ascoltare l’intero intervento di Correa, si può passare un’oretta di spagnolo ben comprensibile a questo link youtube: http://www.youtube.com/watch?v=PiG-DwPeqjw
Una certezza dopo il ritorno a Genova: Rafael Correa sarà un nome che la storia non dimenticherà tanto facilmente.
(Stefano De Pietro)