OLI 375: CITTA’ – Sabato 4 maggio aperitivo solidale con Ambulatorio Città Aperta
L’Associazione Ambulatorio Città Aperta, è “un’associazione di medici, infermieri e volontari che vuole rendere effettivo il diritto alla salute proprio di ogni essere umano, di qualunque provenienza geografica, religione e status sociale. Offrire un’assistenza medica di base agli immigrati “irregolari” – che la legge non garantisce perché orientata a regolare solo l’emergenza – è un modo per esercitare un’azione politico-sociale”.
Così è stato anche nel passato: l’Associazione Ambulatorio Città Aperta faceva parte del coordinamento di associazioni del Forum antirazzista e, dalle carte dell’Archivio del forum, si possono ricostruire alcune tappe importanti della sua storia.
Nel corso del 1997 si portava avanti la discussione del disegno di legge sull’immigrazione Turco-Napolitano. Nell’incertezza legislativa sull’argomento, alcuni enti ed ospedali avevano introdotto pratiche discutibili: l’Istituto Gaslini aveva posto, tra le condizioni di ricovero, l’accettazione di stranieri extracomunitari in ospedale (eccetto le urgenze) soltanto dietro garanzia di pagamento. In quella occasione l’Associazione Ambulatorio internazionale Città Aperta si mobilitò e organizzò sull’argomento un convegno (tra i cui invitati compariva anche Tahar Ben Jelloun).
Insieme alle altre associazioni del Forum antirazzista, si batté – sempre nel corso del 1997 – perché la legge in discussione recepisse la necessità di garantire, a livello ministeriale e regionale, il diritto alla salute di tutti i cittadini, indipendemente dal titolo di soggiorno.
Più tardi, nel 2001, poco prima della fine del Forum Antirazzista e della emanazione della disastrosa legge Bossi-Fini, si batté insieme alle altre associazioni del forum per instaurare una collaborazione con la questura.
Successivamente, l’Associazione Ambulatorio Città Aperta ha continuato a garantire il diritto alla salute, così come è garantito dalla Costituzione italiana (art. 32) e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (art. 35) e nonostante gli ostacoli legislativi dovuti a norme sempre più escludenti e demagogiche (oltre alla già citata Bossi-Fini, si ricordano gli obbrobri anticostituzionali sanciti dal Decreto Maroni nel 2008).
Per continuare a sostenere il suo servizio a tutela del diritto alla salute, l’Associazione Ambulatorio Città Aperta ha bisogno di essere sostenuta: per questo ha organizzato un aperitivo di autofinanziamento e tesseramento per sabato 4 maggio 2013 alle 19.30, in Piazza Cernaia 3/6, presso Il Formicaio.
E’ necessario sostenere il cammino di chi veglia sui diritti fondamentali, per non accorgersi, un giorno, di averli smarriti per sempre.
(Eleana Marullo)