OLI 377: VIAGGI – Senegal, il diario di Giulia
Pubblichiamo a partire da oggi, il diario che Giulia Richebuono ha condiviso in rete con gli amici sul suo viaggio in Senegal.
28 Aprile 2013
Eccomi qui che conto i giorni. Sono nel deserto e arrivo al mare in quindici minuti. Bello l’oceano Atlantico. Fa mostra di onde schiumose che vengono da lontano e s’infrangono a riva forti e sguince.
Mi bagno fino alle ginocchia come fanno i locali, ma prima o poi proverò a vedere se la sabbia che va in là è lunga come nell’ Adriatico o ci sono scalini. Sul bagnasciuga ci sono tantissimi molluschi impauriti e tanti uccellini che li cacciano. Anche qualche pesce morto strano e lungo.
Ogni giorno mangiamo pesce pescato qui, a volte lo portano dal villaggio già cucinato col riso, altre volte, come questa sera, lo cucina Dou, il compagno di Mariella che ci sta ospitando.
Abbiamo un pozzo fuori casa usato anche da alcune donne del villaggio: dicono che quest’acqua è più buona della loro. Arrivano con grappoli di bambini attaccati ai vestiti o legati sulla schiena. Nel cortile ci sono 1 oca, 1 oco e 1 geco che ravatta nel compost come il gatto che ogni tanto spunta dal niente. Ci sono anche tante zanzare e tanti amici di Dou che chiedono “Sa và?”. Si risponde “Bien” e la conversazione più o meno finisce lì.
Oggi ho fatto due cestini di plastica, in uno ho messo aglio e cipolle, nell’altro spezie varie. Fuori crescono un sacco di fichi d’india rossi e aciduli che hanno meno spine dei nostri. Tutto sommato mi riposo molto quando non leggo, ma spero presto di fare qualche uscita e conoscere altro.
(Giulia Richebuono)