OLI 378: COMUNE – Prove (mal organizzate) di partecipazione al Puc

Puntata bis sulla partecipazione, oggi quella dei cittadini alla stesura del Puc, il Piano urbanistico comunale, ossia quel documento che delinea come sarà Genova nei prossimi dieci anni. Con uno scarto da cannoniere della nazionale e inventiva inattesa dopo le linee della giunta Vincenzi che fece disegnare il Puc in una barca dimenticata in darsena (il famoso Urban Lab), il vicesindaco Bernini decide che è necessario un “percorso partecipato” prima di riprendere in mano il Puc in consiglio comunale, prima ancora di rendere note le risposte degli uffici alle oltre ottocento segnalazioni inviate da associazioni, cittadini e servizi stessi del comune.
La cosa viene organizzata con i municipi, e si svolge durante riunioni aperte nei nove municipi, a cominciare da quello di Voltri. I tempi sono però strettissimi, e dalla partecipazione molto sentita ma poco numerosa della riunione nel Medio Levante in via Mascherpa alla Foce, si capisce che la comunicazione è, come al solito quando si parla di comune, davvero poco efficace. In via Mascherpa la cosa viene fatta notare, due consiglieri si ribellano spiegando che sono stati apposti i cartelli di avviso in tutte le bacheche pubbiche del municipio. Niente mail, niente Facebook, nessun mezzo post ottocentesco nonostante il presidente ammetta di essere un informatico, e che intende migliorare questo lato della comunicazione. Però “dopo”, aggiungo io, dopo il Puc. Per fortuna che i gruppi consiliari si sono mossi con i propri elettori, che hanno divulgato loro, certo non con quella capillarità che una campagna pubblicitaria, ad esempio in televisione e sui media cittadini avrebbe consentito di sviluppare. Sarà l’esperienza, sarà l’abitudine, anche la sala scelta non poteva contenere più di 50/60 persone, e tutti erano seduti.
A margine del metodo, il contenuto: l’amministrazione vuole conoscere cosa ne pensa la cittadinanza del Puc. Alla Foce viene travolta da infiniti problemi di manutenzione, dall’argomento nuovo stadio, qualcuno lamenta che tra il momento della notizia della riunione e la data stabilita siano passati pochissimi giorni (circa una settimana, per Voltri è andata peggio, due giorni). Comunque, una riunione sul Puc, senza avere ancora a disposizione le osservazioni e le controdeduzioni degli uffici, con pochi giorni di preavviso, in un clima da “tanto alla fine fate comunque quello che volete” che la dice lunga su come sia il clima là fuori degli uffici patinati, ma ormai non troppo, di Tursi e del “matitone”.
Non è nemmeno più un problema di contenuti, è diventato il metodo usato che lascia fuori i cittadini, che consente alla giunta di avere scritta la parola “partecipazione” sui giornali ma, nella realtà dei fatti, nulla più che una operazione di facciata anche mal organizzata.
(Stefano De Pietro)