OLI 378 – ESTERI: Voci dalla stampa internazionale
1) The Economist, 18 maggio 2013: Israele è uno Stato ebraico e gli ebrei hanno diritti superiori ed i Karaiti non sono ebrei. Se così sono visti gli ebrei karaiti, si può immaginare come sono visti cristiani e musulmani.
Nell’articolo intitolato “Chi è l’ebreo?” si legge tra l’altro quanto segue: “Quando è che un Ebreo non è un Ebreo? Quando egli è un Karaita. O almeno così dice il capo del Rabbinato di Israele che, dopo 65 anni di relativa armonia con un’antica setta ebraica, riapre uno scisma vecchio e amaro. Negli ultimi mesi, i rabbini che lavorano per il ministero israeliano della religione hanno ritenuto invalidi i matrimoni Karaiti, multato i macellai per pretesa di essere kosher ed hanno chiesto agli uomini Karaiti che sposano donne ebree ortodosse di convertirsi, e a volte di dover subire Tavila o il battesimo. “Israele è uno Stato ebraico e gli ebrei hanno diritti superiori – dice il portavoce del capo del Rabbinato -, ed i Karaiti non sono ebrei”. “Siamo già ebrei – protesta Moshe Firrouz, un ingegnere informatico che è a capo del Consiglio dei Saggi dei Karaiti – il Rabbinato ci sta negando la nostra libertà religiosa.”
http://www.economist.com/news/middle-east-and-africa/21578098-old-religious-argument-once-again-rears-its-angry-head-whos-jew
2) The Financial Times, 16 maggio 2013: Il ruolo del Qatar nella crisi siriana, come comprare una “rivoluzione” affinché non diventi una rivoluzione. Nell’articolo di Roula Khalaf e Abigail Fielding Smith si legge, tra l’altro, quanto segue: “Qatar ha speso fino a 3 bilioni di dollari nel corso degli ultimi due anni, sostenendo la ribellione in Siria, una spesa di gran lunga superiore a qualsiasi altro governo”. “Il piccolo stato con un appetito pantagruelico è il più grande donatore per l’opposizione politica, fornendo generosi pacchetti ai disertori (si parla di circa 50.000 dollari l’anno per un disertore e la sua famiglia)”.
http://www.ft.com/intl/cms/s/0/86e3f28e-be3a-11e2-bb35-00144feab7de.html#axzz2U0q6R0Up
3) www.cdc.gov : Il 58% delle piscine pubbliche (negli USA) sono contaminate.
In un comunicato stampa dei CDC ( Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie) in Atalanta (USA) si legge che: “Uno studio delle piscine pubbliche svolto durante la stagione di nuoto dell’estate scorsa, ha scoperto che le feci sono spesso introdotti nell’acqua delle piscine dai bagnanti.” “Lo studio ha trovato che il 58 per cento dei campioni dei filtri delle piscine esaminate sono risultati positivi per E. coli, batteri normalmente presenti nell’intestino umano e nelle feci.”
http://www.cdc.gov/media/releases/2013/p0516-pool-contamination.html
(Saleh Zaghloul – immagine di Guido Rosato)