Elezioni. Cinquecento incontri per la Mission Burlando
Finalmente un primo piano. Gli occhi puntati al lettore, la camicia bianca con cravatta blu e uno sfondo rosa pallido. Come il Tom Cruise dei due famosi film hollywoodinani Claudio Burlando racconta la sua “mission” elencando i disastri della gestione Biasotti.
I silenzi degli ultimi mesi del candidato dell’Ulivo sono stati dedicati ad un atto dovuto, la fase di ascolto. Cinquecento incontri con categorie professionali, lavoratori, malati, cittadini abbandonati. Dispiace un po’ che di tutta questa esperienza la sola voce fuori campo citata da Burlando nell’intervista dell’11 gennaio a Repubblica–Il Lavoro sia quella del floricoltore di Sanremo che in mezzo ad un campo di ciclamini paventa la minaccia del cemento al posto delle serre. Poi il candidato parla di posti di lavoro, chiusura di fabbriche, sanità allo sfacelo, assenza totale di promozione turistica e del suo desiderio di promuovere le eccellenze: fiori, porti, oli, ardesia. E ancora le ricchezze umane – i nomi verranno svelati in seguito – con le quali costruirà il nuovo assetto politico per una Liguria unita che deve superare le frantumazioni, le competizioni. Entro il 3 marzo la presentazione delle liste, se si vota il 3 aprile.
Tutto un po’ in fretta, condensato, come il promo di un film. Tempi della politica.
L’agente speciale Tom Cruise, in “Mission Impossibile” 1 e 2, riuscirà con le sue mirabolanti imprese al limite dell’inverosimile a vincere i nemici della società. Ma sono film di cassetta, poveri di contenuti, facili da dimenticare.
A Claudio Burlando, adesso “la missione” tutta italiana di scrivere una pagina politica d’autore.
(Giulia Parodi)