Elezioni 1. Il programma sei tu e il candidato tace

Vi ricordate “La Coop sei tu chi può darti di più”? E tutti gli altri che al seguito hanno scoperto una verità elementare (peraltro nota da tempo): fare credere al consumatore che davvero sia lui a decidere? Tipo “Qui io Conto” e altri simili.


E’ un principio base della pubblicità commerciale e, da tempo, anche di quella politica. Il guaio è che è un principio messo in opera da tutti i partiti e questo spiega perché molte centinaia di cittadini elettori liguri, interrogati nello scorso mese di dicembre, a pochi mesi dal voto regionale, non sono stati in grado di indicare – anche con una semplice riferimento – un punto discriminante del programma dei candidati dei due schieramenti. Voi ve la cavereste?
Biasotti, il candidato del centro destra, ha riempito la città di manifesti dove le facce sorridenti di una decina di uomini e donne, di età variabile tra i 20 e i 70 anni, con tanto di nome e cognome e attività, insomma persone vere e riconoscibili, tutti “non famosi”, ripetono la stessa frase “Io sto con la Liguria”. Il manifesto prosegue: “nasce il movimento per la regione che vuoi. Vieni anche tu”. Più lontano, sullo sfondo, “la versione sindonica” del volto di Biasotti (che appunto sarebbe “la Liguria”).
Al “point” (sta per “punto” ma così si usa) elettorale del “movimento per la Liguria Sandro Biasotti” in salita. San Matteo dicono che si tratta di “un movimento della gente, un movimento per la gente”. E’ possibile anche incontrarvi qualcuno dei personaggi (rigorosamente in arancione) dei manifesti; la “concretezza” però si ferma qui. Il programma (si fa per dire) propone un presidente, Biasotti, che “rompa gli schemi”, che si schieri “contro i poteri forti”, che “si preoccupi dell’interesse dei cittadini”, che “preferisca le parole ai fatti” e così via. Perché Biasotti? Perché durante la sua presidenza ha “inaugurato una nuova stagione politica…, diversa dal passato…, che parla il linguaggio della gente, fatto di cose concrete…”. Capito? Gente e concretezza, concretezza e gente
Di fronte al “Biasotti sei tu ecc.” non dovrebbe essere difficile a Burlando, candidato del centro sinistra, rispondere “mai sono io, siamo noi, il centro sinistra che potremo darvi di più…”. Invece… Invece pur avendo cominciato da mesi la sua campagna elettorale la cosa più significativa prodotta a tutt’oggi dal centro sinistra sono due manifesti elettorali con la faccia di Burlando (NL n° 39). Non sarebbe il momento di dire qualcosa di più? Lo ha suggerito anche il sindaco Pericu che di Burlando è il più autorevole sostenitore. In una intervista apparsa su Repubblica del 29 dicembre ’04 ha detto: è necessario che Burlando “dopo aver tanto ascoltato nei suoi tours elettorali in giro per la Liguria lanci un programma lungo che stabilisca il futuro per 15-20 anni. Deve… pensare a due mandati pieni in regione e a quello che viene dopo, a mete concrete”. Gli elettori aspettano.
(Manlio Calegari)