OLI 419: EDILIZIA – Abracadabra, uno due e tre, e la casetta non c’è più
Questa volta la ruspa è entrata davvero dentro il giardino dietro casa portandosi via per sempre frammenti di muretti a secco che delimitavano il confine dell’Uliveto Murato di Quarto, un sito storico, paesaggistico e archeologico di rara bellezza, dove ogni singola pietra dovrebbe essere protetta e conservata, ma a questo punto non sembrerebbe.
Come se fosse nulla e tutto in un attimo sabato mattina, 7 dicembre, in poche ore è stata buttata giù la casetta di due piani dentro un giardino volutamente abbandonato, un giardino che anni fa aveva subito il taglio di due pini ad alto fusto, senza che questi fossero stati autorizzati; la conservazione dei pini oggi, secondo il Nuovo Regolamento Comunale, avrebbe impedito la realizzazione di una autorimessa sottostante al giardino.
Ora che i pini non ci sono più il progetto può andare avanti. Adesso presto in quell’area sorgerà una nuova abitazione duplicata nei volumi e una autorimessa che si estenderà su tutto il sedime del terreno; verrà realizzato il progetto dopo un totale sbancamento di tutta l’area libera di proprietà fino al livello della strada dopo aver demolito i bastioni sulla via Romana della Castagna, l’antica aurelia e i muretti a secco confinanti con l’Uliveto Murato di Quarto, il prezioso sito sottoposto a vincolo ma martoriato da questa nuova cementificazione.
Si evidenzia che la nuova colata di cemento che cancellerà luce ed aria agli abitanti della zona in quanto raddoppierà il proprio volume (vedasi ‘Piano case’ e trasferimento dei volumi dove anche un pollaio ha contribuito ad aumentare la superficie), arriverà proprio sul limitare di una antica casetta a schiera che si spera non subirà danni strutturali, come del resto si spera che non subiranno danni anche le altre abitazioni intorno. Ma la cosa più assurda è che la nuova autorimessa di tale abitazione sorgerà appena a pochi metri dal Rio Funtagnin, un torrente che diventa carico di acqua quando piove, e a Genova quando piove si sa già come va a finire.
Nel levante pare sia un vizio autorizzare colate di cemento a pochi metri dai torrenti (vedasi la torre in via Priaruggia, la colata di cemento in via Majorana, la nuova abitazione ancora da iniziare sempre in via Romana della Castagna a pochi metri dal rio Castagna, le residenze in via Shelley dopo aver tombinato il rio Penego, etc etc) e così via come nulla fosse. Ogni cosa oggi di quella casa con autorimessa è stata autorizzata, ovviamente, ma questo è un altro discorso.
Come se fosse nulla e tutto in un attimo sabato mattina, 7 dicembre, in poche ore è stata buttata giù la casetta di due piani dentro un giardino volutamente abbandonato, un giardino che anni fa aveva subito il taglio di due pini ad alto fusto, senza che questi fossero stati autorizzati; la conservazione dei pini oggi, secondo il Nuovo Regolamento Comunale, avrebbe impedito la realizzazione di una autorimessa sottostante al giardino.
Ora che i pini non ci sono più il progetto può andare avanti. Adesso presto in quell’area sorgerà una nuova abitazione duplicata nei volumi e una autorimessa che si estenderà su tutto il sedime del terreno; verrà realizzato il progetto dopo un totale sbancamento di tutta l’area libera di proprietà fino al livello della strada dopo aver demolito i bastioni sulla via Romana della Castagna, l’antica aurelia e i muretti a secco confinanti con l’Uliveto Murato di Quarto, il prezioso sito sottoposto a vincolo ma martoriato da questa nuova cementificazione.
Si evidenzia che la nuova colata di cemento che cancellerà luce ed aria agli abitanti della zona in quanto raddoppierà il proprio volume (vedasi ‘Piano case’ e trasferimento dei volumi dove anche un pollaio ha contribuito ad aumentare la superficie), arriverà proprio sul limitare di una antica casetta a schiera che si spera non subirà danni strutturali, come del resto si spera che non subiranno danni anche le altre abitazioni intorno. Ma la cosa più assurda è che la nuova autorimessa di tale abitazione sorgerà appena a pochi metri dal Rio Funtagnin, un torrente che diventa carico di acqua quando piove, e a Genova quando piove si sa già come va a finire.
Nel levante pare sia un vizio autorizzare colate di cemento a pochi metri dai torrenti (vedasi la torre in via Priaruggia, la colata di cemento in via Majorana, la nuova abitazione ancora da iniziare sempre in via Romana della Castagna a pochi metri dal rio Castagna, le residenze in via Shelley dopo aver tombinato il rio Penego, etc etc) e così via come nulla fosse. Ogni cosa oggi di quella casa con autorimessa è stata autorizzata, ovviamente, ma questo è un altro discorso.
(Arch. Ester Quadri, rappresentante del Comitato dell’Uliveto Murato di Quarto)