Marcello Bernardi. Scuola e libertà ma anche judo

Marcello Bernardi, chi era costui? Chi ha avuto figli negli anni ’70 e ’80 (negli anni del rampantismo la sua popolarità è un po’ calata), chi in quegli anni si è occupato di educazione e del rapporto adulto-bambino, ha certamente incontrato, nelle sue letture, Marcello Bernardi, pediatra, pedagogo e scrittore che con Roberto Denti e Gianni Rodari ha animato il dibattito pedagogico in Italia (del quale hanno fatto e fanno parte Boero, Bini, Ciari …..).


E’ stato forse il pediatra più letto negli anni ’80. Docente universitario e scrittore, un po’ anarchico, antistituzionale, credeva profondamente nell’uomo e nella libertà. Sapeva anche che la libertà non è una concessione ma una conquista, e che l’educazione deve essere un percorso verso la libertà interiore.
A 49 anni, già scrittore di fama, accademico e pediatra della Milano bene, ha iniziato a praticare judo con un maestro che, come lui, credeva nei valori dell’educazione (non istituzionale) e della libertà. Assieme, in trent’anni di collaborazione, hanno posto le basi per un movimento che si chiama judo-educazione e che organizza attività formative e manifestazioni sportive rivolte specialmente ai disabili mentali.
E’ scomparso nel gennaio del 2001.
Oggi, con il discorso pedagogico appiattito sulle tre I o su portfolii vari, il messaggio educativo di Bernardi è decisamente in controtendenza (ed in effetti quasi dimenticato). Il 15 gennaio, alla biblioteca Berio e alla De Amicis, ci sarà una giornata in suo ricordo, con diversi eventi, rivolti ad insegnanti, istruttori sportivi, genitori ed ovviamente anche ai bambini. Ogni iniziativa avrà l’obiettivo di rilanciare il dibattito sul rapporto adulto-bambino, sui fini dell’educazione, sulla libertà come conquista personale.
(Manlio Comotto)