Acquasola. C’è chi festeggia c’è chi inveisce

Mercoledì 22 dicembre in Consiglio Regionale una maggioranza di Centro destra con l’astensione dell’Udc, del capogruppo di An Gadolla e di alcuni di Forza Italia ma col voto di un consigliere di Rifondazione ha respinto la delibera della giunta regionale di centro destra che prevedeva 2,5 milioni di euro per la realizzazione del park dell’Acquasola.


Animatore dell’iniziativa il vicepresidente del consiglio regionale Plinio di An. Contrari a negare il finanziamento i consiglieri del centrosinistra che però al momento del voto si sono squagliati dando così il via libera all’operazione. Plinio si è messo così in sintonia con i movimenti ambientalisti che avevano chiesto al presidente della regione Biasotti di ostacolare il progetto del Park. Nelle intenzioni di Plinio la mossa – che non deve essere piaciuta troppo ai soci della Sistema Parcheggi che da tempo premono per l’inizio dei lavori – mira a rendere ancora più difficili i rapporti tra l’amministrazione comunale di centro sinistra e il mondo delle associazioni ambientaliste.
La reazione della giunta cittadina è stata di insofferenza. Il sindaco Pericu ha dichiarato: faremo egualmente il parcheggio, state sicuri. E, annunciando il ricorso al Tar, ha aggiunto “Plinio fa delle belle pensate perché gira con l’auto blu e non ha certo problemi di parcheggio”. Clamoroso l’assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli: “E’ una cosa vergognosa, non s’è mai vista una cosa simile nelle istituzioni”. Gabrielli si è inoltre dichiarato indignato che l’emendamento Plinio che ha tolto i soldi al Park dell’Acquasola sia andato contro ad una pratica dell’assessore Adolfo della stessa maggioranza di Plinio. “Non capisco, ha detto Gabrielli, come i consiglieri si siano prestati ad un fatto del genere, in particolare l’assessore competente, direttamente scavalcato. Io al suo posto mi sarei dimesso. Sono indignato. Questi della politica ne fanno ben peggio che spazzatura. Roba da codice penale”. Più tecnico l’assessore al traffico Merella, “Mi auguro che Biasotti invece delle auto si metta a vendere bus; eppure un concessionario dovrebbe avere interesse alle auto…”. Merella ne ha avuto anche per Rifondazione accusata di allearsi con il centro destra e i centri sociali pur di aumentare la sua visibilità elettorale. Di segno opposto la dichiarazione di Agostini, portavoce coordinatore degli ambientalisti. “I nostri amministratori con le loro reazioni scomposte hanno dimostrato che proprio non sanno perdere, ma noi che in fondo siamo buoni li perdoniamo… L’Acquasola è salva! Cerchiamo di riappropriarci dei nostri spazi cittadini e festeggiamo babbo natale che ci ha portato in dono un buffo emendamento che ha affondato il castello di carte – a Genova si direbbe “musse” – che amministratori poco attenti alla sensibilità dei cittadini hanno ammannito con grande strombazzamento dei media genovesi”.
E’ molto probabile che la vicenda abbia un seguito. L’imminente tornata elettorale e i giochi di schieramento produrranno ritardi nell’inizio dei lavori ma la Sistema Parcheggi ha influenti sostenitori nella attuale maggioranza regionale e, avendo incassato dalla giunta Pericu la delibera per la costruzione del Park, non rinuncerà facilmente a un progetto da circa 12 milioni di euro. Appaiono però imbarazzanti le dichiarazioni del sindaco e degli assessori che in cinque mesi, durante i quali la vicenda Acquasola ha occupato stabilmente la cronaca locale, non hanno dato una risposta accettabile ad almeno due domande poste da molta opinione pubblica. In base a quale criterio si è concesso lo sventramento di un giardino “storico” – tale è il giardino dell’Acquasola – protetto dalla carte di Firenze che vieta esplicitamente interventi del genere? In base a quali criterio si propone di costruire un posteggio a scorrimento dopo che (per l’esperienza fatta a Genova e in altre città negli ultimi 20 anni) risulta accertato che si tratta di posteggi che richiamano (e non riducono) la circolazione di vetture private in città? Sarebbe interessante se, dopo lo stop sia pure temporaneo al Park, qualcuno si decidesse a rispondere.
(Manlio Calegari)