OLI 429: BOCCADASSE – Una rotonda sul mare
Boccadasse com’era |
Prima è comparsa la recinzione, poi i buchi, tanti, lungo tutta la facciata di Vittorio al Mare a Boccadasse e i boccadassini seduti imperturbabili accanto all’allaggio, a chiacchierare, come tutti i giorni di bel tempo. Pare che nessun residente si sia fatto sentire ai piani alti, al Settore Edilizia Privata dicono così e soltanto una foto ha fatto scattare i controlli.
Ma come, hanno iniziato i lavori, si era lì lì per rilasciare i permessi, birbantelli. Anche il vicesindaco è intervenuto sui media per confermare la sanzione, uno stop di quarantacinque giorni.
Il progetto prevedeva più di trenta metri di balconata, facciata e scogliera, quasi cinquanta metri cubi di nuove volumetrie, un’inezia d’intervento in un’area tutelata, si badi bene, non vincolata, dove, secondo il nuovo Piano Urbanistico comunale appena adottato, non si contempla alcun vincolo, ma come “ antico borgo marinaro” nelle Norme di Conformità. si sancisce un “ divieto di installazione di qualsiasi struttura tipo dehor o veranda…le scogliere e gli approdi mantenuti nella loro attuale conformazione..”
Ma una balconata cos’è? E di quelle dimensioni poi, pure a picco sugli scogli.
Eppure per costruire quegli oltre trenta metri di balconata Vittorio al Mare aveva compilato una semplice DIA, una denuncia di inizio attività, un po’ di euro in bolli, senza nemmeno un onere in denaro o in opere di pubblica utilità: migliorie accettasi, riqualificazioni pure perché scogliera e dintorni in quell’angolo di Boccadasse sono un pianto.
Il progetto saltato |
Invece per un progetto così impattante, che ha dovuto fare il giro di Enti vari per essere autorizzato, non si prevede che una specie di autodenuncia.
I committenti lamentano la troppa burocrazia, Regione e Soprintendenza però avevano dato il via da due anni, su media e social si definiscono danneggiati, loro che vorrebbero fare una cosa bella,loro che da anni hanno muri scoloriti, veranda fatiscente e in bella vista orribili condizionatori, li puoi vedere appena scendi la scalinata sotto la chiesa di Boccadasse. Un eccesso di burocrazia per un edificio di proprietà demaniale, cioè pubblica, su area del demanio marittimo, cioè pubblica e protetta, per un edificio a suo tempo contestato e davvero brutto.
C’è l’Autorizzazione della Regione Liguria già dal 2014, sostengono gli Uffici del Comune ed è vero. Peccato che il via della Regione sia stato dato prima dell’adozione del Piano Urbanistico Comunale di Genova adottato nel 2015. La Regione lo ha precisato a suo tempo. “Resta fermo l’obbligo del rispetto ….di strumenti urbanistici.. “Cioè ad oggi il Puc vigente, che contiene prescrizioni precise restrittive, mentre la richiesta di inizio i lavori è di pochi mesi fa.
A ferragosto 2014 la Soprintendenza scriveva di aver espresso “ parere di competenza favorevole” visto “il parere favorevole” della Regione. A sua volta la Regione esprimeva approvazione con Decreto a settembre 2014, “ preso atto del parere favorevole competente della Soprintendenza”, atto quest’ultimo non allegato presso il Comune. Chiaro?
Il progetto in itinere |
Il cantiere adesso è lì, nessuno sgombero, hanno rifatto dei buchi e scaricato sul piazzale le” strutture leggere”, impalcature in inox, per il nuovo look in legno da barca, stile marinaro, adatto al contesto, si precisa nella relazione tecnica, accompagnate da pannelli di lamiera a onda..
Pare che gli Uffici abbiano concesso la sanatoria per i lavori iniziati senza permesso. Pare abbiano ridotto le misure: soltanto una terrazza sospesa, profonda due metri e lunga un po’ meno di trenta metri, senza il pezzo sulla scogliera. Un interventino insomma, che però riqualificherà l’edificio, bontà loro: nessuna contropartita per migliorare il contesto d’intorno, che ne avrebbe bisogno e su cui le risorse pubbliche sono sempre meno, un’opera edilizia a gratis in un posto unico in città.
Al caso sembra si sia interessato pure il governatore della Liguria, il buon Toti, anche se l’autorizzazione non era ancora di sua gestione.
Tutto a posto ora: niente più terrazza sulla scogliera, che avrebbe previsto ben altro iter perchè quell’angolo di Boccadasse non lo si considera parte del “nucleo storico” e nemmeno facente parte, secondo il Comune, di tutela del Paesaggio costiero. Dalla Soprintendenza tutto tace ad oggi.
Le barche si faranno un po’ più in là, i ragazzi non s’incontreranno più a chiacchierare, a bere una birra sul muretto, niente amoreggiare sugli scogli.
Da sottolineare che il Comune di recente ha vinto presso il Tar il ricorso di un residente, che voleva costruire un balcone nel Borgo e per cui l’Ufficio Paesaggio comunale aveva espresso diniego. Così la balconata di Vittorio al Mare potrà divenire magari un precedente comodo comodo per alcuni, un po’meno per la dignità delle Istituzioni e per chi vorrebbe preservare, al meglio s’intende, l’antico borgo marinaro caro a tutta Genova e a Montalbano.