Grafica. Perchè Ferri nasconde il volto di Burlando?
Le biasottiane sagome della Liguria, tenute spensieratamente sospese a mezz’aria, non sarebbero comprensibile, se non in risposta alla sublime scogliera-pensatoio che sovrasta Burlando.
La collaborazione tra Claudio Burlando e Fabrizio Ferri per la campagna elettorale in corso è stata sancita il 15 Settembre. In occasione di una conferenza stampa il fotografo ha infatti illustrato i criteri seguiti per ritrarre il politico. “Mi ha colpito la chiarezza delle intenzioni e dell’esposizione, che avveniva in modo pacato, forte e trascinante” risponde Ferri al giornalista che gli chiede ragione di un ritratto così cupo “Una comunicazione senza retorica, asciutta, in un dialogo estremamente rigoroso. Questo rigore, e lo sguardo intelligente che non ti molla, è quello che ho deciso di fotografare” (http://www.claudioburlando.it/diario read.asp?Page =003bis ).
L’ultimo prodotto di tale sinergia campeggia da qualche giorno per le strade cittadine. La foto, raffigura questa volta Burlando per tre quarti di spalle mentre guarda un promontorio ligure (Punta Chiappa? Punta Mesco?) con aria corrucciata.
Sulla foto campeggia il messaggio “Pensa la Liguria insieme a Claudio Burlando”, in basso, su fondo rosso, i recapiti e l’appello “Collabora al programma”.
La chiave di interpretazione non è univoca e da adito ad almeno tre messaggi diversi:
· lettura “presumibilmente ortodossa”: La foto va letta insieme allo slogan; il soggetto non è il candidato, che da le spalle, né il promontorio illuminato da una luce grigia come il mare, bensì chi legge il manifesto. Il possibile elettorato viene quindi invitato a guardare nella stessa direzione del politico, in sintonia d’intenti e focalizzando l’attenzione sul territorio.
· Lettura “eterodossa”:Il nuovo manifesto per la campagna elettorale con l’aspetto brullo del promontorio, l’opaco grigio del mare provoca una spiacevole sensazione di obliquità che deriva dal fatto di non incontrare lo sguardo diretto del candidato ma di poterne vedere solo le spalle.
· Lettura “evangelica”: Burlando è di spalle perché ha fiducia nella fedeltà dell’elettorato, e sa che non appena si torcerà di qualche grado in più verso l’esterno (come già capita in qualche versione modificata del manifesto che è stata diffusa) troverà riscontro ed attenzione, un appello quindi assimilabile ad un “Chi mi ama mi segua”.
Tre letture possibili sono già troppe per un messaggio politico, che dovrebbe essere inequivocabile per non disorientare il destinatario. L’insieme non raggiunge nel complesso lo scopo prefisso, il centro della fotografia rimane vuoto e ci si chiede cosa guardare, se le brulle alture, il mare che pare non aver mai ospitato vita o le spalle di Burlando. Aspettando che si risolva ad sacrificare l’optimum estetico dell’inquadratura alla comunicazione visiva diretta col suo possibile elettorato.
(Eleana Marullo)