Lettere – Ambiguità del primo marzo
Cari redattori di OLI, mi chiamo Roberto Marras e sono un insegnante di Lettere delle Superiori, precario pur con 14 anni di carriera alle spalle, forse, dato il governo che abbiamo, senza prospettive di entrare di ruolo… ma non è di questo che voglio parlare.
Voglio parlarvi, piuttosto, della questione dei rapporti tra immigrati e noi nativi, la quale, come sapete bene, è molto attuale e scottante, visto che l’attuale governo ha vinto le elezioni soprattutto grazie alla sua campagna xenofoba, culmine di decenni di diffusione di stereotipi e pregiudizi disinformativi a aizzare il razzismo comune.
Voi, nella Vostra ultima newsletter, trattate giustamente questo tema, riportando la sintesi della presentazione del libro di Rovelli, l’accenno allo sciopero del 1° marzo, nonché alla questione moschea.
In particolare sul comitato del 1° marzo a Genova, vorrei rilevarvi la polemica da me accesa nei confronti di Laboratorio8 (http://laboratorio8.wordpress.com/2010/01/22/il-pd-e-il-primo-marzo-2010/), in quanto troppo sfacciatamente creatura del PD, nonostante la pretesa autonomia, e ho trovato in particolare inopportuna la pubblicazione della letterina della Turco a “sostenere” l’iniziativa del 1° marzo, della donna politica del PD, cioè, che ha istituito gli infami CPT ora ribattezzati CIE, che proprio il sopra citato Rovelli, in un suo celebre libro precedente, ha definito giustamente e senza mezzi termini “Lager”, confermato in ciò dalla recensione altrettanto celebre di Moni Ovadia!
E Vi faccio notare come queste autorità politiche che detengono in questi nuovi lager centinaia di persone per quello che sono e non per quello che compiono, come fu per gli ebrei e le altre categorie di perseguitati dai nazisti, poi, ipocritamente, ci chiedono, specie a noi insegnanti di Lettere, di celebrare il Giorno della Memoria, che cade proprio oggi!!!!
La stessa ipocrisia mi sembra che sia stata espressa nella questione moschea: la giunta Vincenzi la vuole, ma la vuole in un quartiere disagiato come Lagaccio, praticamente a volerla ghettizzare. E ad aggiungere disagio e imbarazzo alla gente che vive in quel quartiere! Sarebbe stato più in sintonia con la storia genovese progettarne la costruzione in darsena, che tuttora conserva un nome arabo, o comunque in prossimità del porto antico, a dare anche un ulteriore impulso turistico alla zona.
Purtroppo, mi pare, siamo nelle mani di un governo dichiaratamente razzista e xenofobo e in quelle di una finta opposizione, il PD, ipocritamente antirazzista nelle parole di propaganda, di fatto anche peggio nelle realizzazioni politiche.
E, mi ripeto, dico questo nel Giorno della Memoria, per non dimenticare gli orrori del passato, ma anche per avere ben presenti quelli presenti.
(Roberto Marras)