Incontro col senatore. «Che cos’è la mafia?» «Lo chieda a sua sorella»

Piero Ricca è l’uomo che gridò “buffone” o “puffone” a Berlusconi durante un’udienza del processo Sme e che il premier querelò dopo aver intimato ai carabi­nieri la sua immediata identificazione. Può essere definito, secondo i gusti, un rompiscatole, un provocatore o, come lui stesso preferisce, un cittadino che non intende rinunciare alla libertà di espressione del dissenso.


L’udienza conclusiva davanti al Giudice di pace di Milano Lidio Morone si terrà il prossimo 17 dicembre
Dall’Unità del 12 dicembre 2004 riportiamo la cronaca di un altro suo “intervento”: una breve conversazione intercorsa con il senatore Dell’Utri il 10 dicembre al Salone del libro usato di Milano.
Senatore, mi può togliere una curiosità intellettuale»?
«Prego, mi dica»
Ho letto che lei avrebbe affermato una volta che la mafia a quel che le risulta nemmeno esiste: Conferma o smentisce?»
«Io non l’ho mai detto. Lei queste cose le legge su giornali che raccontano solo menzogne».
D’accordo, ma secondo lei la mafia esiste o no?
«Ma perché mi fa questa domanda»?
Vorrei che lei ora smentisse quella frase che repu­ta falsa. La mafia esiste o no?
«Ma questa domanda la vada a fare a sua sorella!».
Non ho sorelle grazie. Mi può dire almeno se é d’accordo con l’on. Miccichè il quale ha detto che i romanzi di Andrea Camilleri rovinano l’imma­gine della Sicilia perché parlano di mafia»
«Io di Camilleri ho letto solo un libro: “La concessio­ne telefonica”. Ma anche questa cosa non è vera. L’avrà letta sui soliti giornali».
Mi permetta di insistere. Vorrei che lei senatore mi dicesse se la mafia di cui tanto si parla esiste o è un’invenzione dei romanzieri»
«Ma va’ a cagare!».
Senatore, si risponde così a un cittadino che la interpella su un grave problema del Paese? Co­munque auguri per il processo!
«Vada a cagare!»
L’organizzatrice del Salone chiama la vigilanza. «Ba­sta, mandatelo fuori, è venuto qui a fare casino!».