Primi in furbizia. Moto sui marciapiedi e anche contromano

Sembra che l’ipotesi di autorizzare la sosta di scooter e moto sui marciapiedi (furbescamente: “solo su quelli larghi”) sia stata accantonata per il coro di proteste. Una simile proposta non poteva che nascere nei luoghi decisionali.


Anche se nessuno ha rivendicato la sua paternità, c’é da scommettere che sia stata pensata da qualche responsabile dei tanti uffici che si occupano del traffico nell’Amministrazione Comunale. Infatti sono loro che si sono già arresi alle tante irregolarità che vengono commesse dai motociclisti nel traffico urbano. Per colpa loro dobbiamo assistere quotidianamente all’umiliazione delle norme del Codice della Strada. Un codice uguale a quelli degli altri Paesi dell’Unione, ma qui a Genova frequentemente calpestato, tanto da farci sentire culturalmente arretrati proprio mentre la città vorrebbe primeggiare in Cultura.
Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti.
A qualunque semaforo rosso la coda di auto viene ostinatamente sorpassata da tutti i motociclisti; come per un comando divino tutti vanno a prendere la prima fila. Le norme del Codice violate sono almeno quattro: mancato rispetto della coda al semaforo, sorpasso oltre la linea continua, marcia contromano, sosta su attraversamento pedonale (che è l’unico spazio occupabile dagli irregolari quando hanno superato anche il primo automobilista fermo sulla linea d’arresto). Quanti punti bisognerebbe togliere dalla patente a questa gente?
Marciapiedi afferenti al Teatro Carlo Felice e all’Accademia Ligustica, luoghi di Cultura: in omaggio a questo fatto sono stati pensati con una certa spaziosità (comunque più stretti di una qualunque strada della Milano ottocentesca). Vengono quotidianamente farciti di scooter in sosta vietata. Le moto sono talmente numerose che dilagano sotto i portici dell’Accademia. Per accedere a questa cayenna le moto salgono dalle rampe per portatori di handicap (riflettete su questo, per piacere). La Polizia Municipale è stata raramente vista sul posto a fare contravvenzioni.
Nel 2003 sono andato a Graz, che in quell’anno era capitale europea della Cultura. Ad ogni semaforo della strada che viene da Unterpremstatten ero tallonato da scooteristi che si mettevano in coda. Ripartivano solo dopo che ero ripartito io, alla vista del verde. Non erano scemi, erano europei educati. Forse erano consapevoli che diversamente sarebbero stati sanzionati.
(Rinaldo Luccardini)