Informazione – La demografia ingannevole che viaggia sul web

Abbiamo ricevuto da un lettore un filmato che delineava la prossima fine della civiltà europea a causa della bassa natalità degli autoctoni a fronte della superiore natalità degli “islamici”.
Tonalità terroristica, assenza di qualunque consapevolezza storica e falsità belle e buone che qualcuno progetta, mette in confezione regalo, e diffonde con l’aiuto di singoli che in buona fede le adottano e contribuiscono a metterle in circolo.
Le preoccupazioni demografiche sulla “purezza” della razza o della cultura non sono nuove. Il problema è che a prestare attenzione a questa propaganda non sono in pochi, e non sono confinati tra i leghisti xenofobi di verde vestiti. C’è un convergere veramente preoccupante dell’informazione in questa direzione.
A servizio di questa visione astorica che cancella la realtà passata, presente e futura di un continuo mescolarsi di popoli, di una continua creazione di nuove realtà umane ha largo corso, appunto, la falsità di facile presa di un tasso di fertilità “islamico” diabolicamente superiore al “nostro”.


Per un minimo di contro-informazione, tra le molte fonti possibili ci affidiamo alla compassata Enciclopedia Britannica, in un capitolo in cui tratta “Della crescente importanza della natalità degli immigrati in Europa” (http://www.britannica.com/bps/additionalcontent/18/35766046/Overview-Chapter-7-The-rising-importance-of-migrants-for-childbearing-in-Europe) Dunque, lo studio analizza il contributo dei migranti al numero totale delle nascite nell’Europa del nord e del sud, comparando i tassi di natalità tra le donne migranti e le donne native. In estrema sintesi questa ricerca ci dice che si tratta di un fenomeno complesso, differenziato tra i gruppi migratori, differenziato tra paesi europei, e in continua evoluzione. Detto questo, lo studio sottolinea “La evidenza di una progressiva assimilazione tra la fertilità dei migranti e la fertilità locale… Questa indagine rivela che le donne migranti manifestano livelli di fertilità più alti delle popolazioni native, ma questa differenza diminuisce nel tempo e con la durata della loro permanenza nel paese ospitante”… e ancora: “Il Tasso Totale di Fertilità delle donne immigrate oscilla tipicamente tra 2.0 e 2.5 ed è pertanto più alto dello 0.3 / 0.8 di quello delle donne native”.
Il mondo sta cambiando? Sì, sta cambiando, come sempre è stato. E, come sempre, il cambiamento coinvolge tutti, viaggia in tutte le direzioni. La speranza che si tratti di un buon cambiamento riposa nelle persone che sanno vederne la complessità senza averne paura.
(Paola Pierantoni)