Migranti – Il tempo delle elezioni e quello della realtà

Consenso di massa alle politiche restrittive del governo sulla immigrazione? In realtà Berlusconi, subendo il ricatto della Lega Nord, per far approvare alla Camera il ddl sulla sicurezza ha dovuto porre il voto di fiducia.
Contrari, infatti, sono tutti i partiti dell’opposizione parlamentare (dal PD, all’Italia dei Valori, all’UDC), ed extra parlamentare (da Rifondazione a Sinistra e Libertà, ai Comunisti Italiani). Contrari i cento deputati del PDL che hanno scritto al Presidente del Consiglio chiedendo di non porre il voto di fiducia. Contrari tutti i sindacati malgrado la crisi unitaria che stanno vivendo, contrarie la Chiesa cattolica e quella evangelica e tutto il mondo delle associazioni del volontariato laico e religioso, dall’ARCI, alla Caritas ed alla Comunità di Sant’Egidio.


Contrarie la Presidenza della Repubblica e quella della Camera.
Quanto ai cittadini, quando l’informazione è stata corretta, hanno manifestato chiaramente e fortemente il loro dissenso: abbiamo visto in questi giorni le proteste di medici, insegnanti e presidi delle scuole. Ora si vota, ma per il futuro alcune delle norme saranno attenuate grazie agli ordini del giorno accettati dallo stesso governo ed approvati alla Camera che “stranamente” dicono l’esatto contrario di quello che c’è scritto nella legge; altre saranno cancellate dalla giustizia italiana in quanto incostituzionali; altre ancora dall’Europa. Ma poi, soprattutto, sarà la realtà a vincere, quando i cittadini italiani toccheranno con mano i danni che ricadranno su loro stessi e sui loro parenti ed amici stranieri; quando i datori di lavoro italiani vivranno gli effetti devastanti sulle loro imprese e sui loro dipendenti immigrati.
Allora si potrà sperare che le norme del disegno di legge sulla sicurezza si trasformino in un boomerang, e producano un effetto contrario a quello sperato. Intanto, però, si vota.
(Saleh Zaghloul)