Lettere – Referendum: sì, no, forse

Curioso destino quello della sinistra di fronte al referundum che ci aspetta il 21 giugno p.v. Se votiamo SI contribuiamo a rinforzare Berlusconi e probabilmente non otteniamo l’obiettivo di frenare l’arroganza e la xenofobia della Lega; se votiamo NO ci diamo ugualmente la zappa sui piedi perché andiamo a sostenere gli obiettivi della Lega, i suoi e non otteniamo quel poco di positivo che dal referendum poteva venire.


Certo de se da Franceschini, anziché un perentorio “Io voto si” uguale a quello di Berlusconi, fosse venuto un “distinguo”, un ragionamento, un “parliamone assieme”, sarebbe servito a capirne qualcosa di questa stramaledetta questione del referendum. Possibile che i nostri politici, anziché pensare alle cose concrete da fare, vadano sempre a cacciarsi in questioni che più contorte e ambigue non potrebbero essere? E poi lamentano di avere scarso seguito. Berlusconi è sicuramente il peggiore politico del momento (e di tutti i tempi, for se) ma almeno ha il pregio, quando parla ai suoi, di essere diretto e chiaro. E capito.
(Giovanni Meriana)