Baget Bozzo – Diritto al cordoglio critico

Giusto il cordoglio. C’è per chiunque lascia un vuoto attorno a noi, fosse anche un barbone. Tanto più per un politologo delle capacità di Gianni Baget Bozzo. Nei giorni del recente lutto si sono sentite e lette tante esternazioni, da amici e da avversari politici, tutte suggerite dall’ammirazione per l’acume, la conoscenza dei risvolti della politica e della loro storia recente e meno, dei problemi attuali o dall’amicizia di cui dicono fosse generoso dispensatore a quanti gli erano spiritualmente e politicamente vicini.


In tanto profluvio di parole di ammirazione è possibile un segno di dissenso, spero non irriguardoso, piccolo così? Conoscevo Gianni Baget Bozzo solo dalle sue analisi sul Secolo XIX, che ho sempre letto più per disciplina che per piacere tanto talvolta mi sono parse criptiche per l’uomo della strada, non condivisibili e irritanti per chi, rispetto a lui, la pensava in modo diametralmente opposto. Qualche tempo prima di morire in un’ analisi in cui a farla da padrone era, guardacaso, Berlusconi, il politologo scrisse che si comportava da “cristiano” per quel suo sopportare pazientemente il dileggio, le ingiurie degli avversari, le accuse gratuite di malgoverno ecc. Una lettura siffatta del comportamento del premier era fuorviante in quanto avallava di lui un’immagine tollerante, democratica, paziente, cristiana, appunto (che è poi il metro su cui gioca Berlusconi per ingannare gli italiani), quando invece è solo buffonesca e non si scosta dal clima, per essere generosi, da “amici miei” che caratterizza ogni sua uscita sopra le righe.
Di Gianni Baget Bozzo, se può essere possibile spiegare il triplice voltagabbana (chi vive cambia, si dice) del quale non credo però abbia mai approfittato per catturare poltrone, meno invece convince quel suo cadere in deliquio di fronte a un politico mediocre e affarista come Berlusconi, quel suo definirlo “cristiano”.
O forse voleva dire che l’opposizione, col suo demonizzare l’avversario, porta acqua al suo mulino. In questo caso Franceschini &C non potranno dire di non essere stati avvertiti…
(Giovanni Meriana)