Comitati/2 – Il dialogo (ruspante) con le istituzioni
Sabato 11 aprile, in serata, il comitato del buco ha stupito tutti e con una azione di alta qualità grafica e intellettuale mettendo un nuovo cartello in prossimità del buco. Il precedente incollato sul cartello segnaletico era un ironico incitamento al buco medesimo: “resisti è passato solo un mese”. Ma il cartello di sabato 11 era geniale. Fattura perfetta del classico cartello aziendale solo che l’azienda risultava tale “Faster” che così riuniva in un’unica parola “Aster”– l’azienda comunale che si occupa dei buchi – e “Fast”, ironica allusione al tempismo dei suoi interventi. Il testo a seguire “il buco verrà chiuso entro l’anno”. Quale anno? Il cartello non lo diceva ma commenti e battute si sono sprecate.
I cartelli hanno resistito tutta la settimana fino alla mattina di giovedì 16 aprile quando sono arrivati due dell’Aster, quella vera.
“Ficcati la penna nel culo, balordo”. Il messaggio, incollato da uno dei due nel centro del cartello stradale con freccia che indica la deviazione, ha fatto pensare a tutti che la situazione stava precipitando. Non perché il buco era rimasto tale e quale ma perché il messaggio era stato scritto e incollato da un membro della squadra dell’Aster inviata a rimettere a posto il cavalletto e i sacchetti d’acqua nel frattempo andati a pezzi. I messaggi ironici e un po’ giocosi lasciati in situ dal comitato del buco avevano avuto il solo di effetto far incazzare l’addetto Aster che li aveva sentiti come una offesa personale. Perché? Possibile che i dipendenti Aster siano così stressati dal lavoro che non reggono alle critiche che i cittadini rivolgono all’azienda. O gli stessi dipendenti ritengono che i cittadini – categoria di cui peraltro fanno parte anche loro – non debbano disturbare il manovratore da dove l’invito a “ficcarsi la penna nel culo”.
In piazza tutti ci siamo rimasti male e quelli del comitato del buco hanno avuto la solidarietà di quelli dell’orologio. Ma anche l’invidia perché la mattina di martedì 21 aprile, attorno al buco s’è svolto un consiglio di guerra: otto persone, sei “tecnici” di Aster e due di Iride – dicono i bene informati. Decisione: riempirlo! Dopo di che il buco è stato “esternalizzato”: una garanzia di tempi rapidi infatti il riempimento è avvenuto in un paio di giorni e a gentile richiesta del comitato gli operai hanno anche rimesso a posto i panettoni a difesa del pavé centrale e che l’Aster, stressata dopo un suo precedente intervento nel 2008 aveva abbandonato fuori posto.
Sabato scorso riunione congiunta dei comitati: l’orologio a segno, il buco riempito, i panettoni a posto…. Ragazzi, ma cosa succede?
(Manlio Calegari)