Ambiente – Per il futuro confidiamo nel Cricetomys gambianus

Non pensiate che abbia esagerato tra insalata e Cuba Libre, il titolo di riferisce ad un articolo di Peace Reporter (“HeroRat, il topo sminatore che non è un cartone animato”). E’ proprio un fatto vero, un particolare tipo di topo che con il suo olfatto finissimo e il peso piuma riesce a scovare le mine, in qualsiasi terreno, tutto senza il rischio di saltare per aria pesando solo un chilogrammo o poco più.


Il ‘produttore’ del topone antimina è una onlus belga di Anversa (www.apopo.org), che ha saputo fiutare nell’uso dei ratti la soluzione semplice per lo sminamento, e sembra incredibile anche per la rapida e prematura diagnosi della tubercolosi attraverso l’odore del bacillo nella saliva delle persone. Cercando cercando, si scopre che anche l’Esercito Colombiano, che sembra poco abbia da invidiare ai colleghi svizzeri famosi per efficienza, usano altri topolini per cercare le mine in mezzo alle foreste amazzoniche teatro degli scontri con la guerriglia armata (si veda questa bella foto pubblicata da Focus). I topi possono essere usati quando le condizioni climatiche non rischiano di cuocerli al suolo, ad esempio nelle aree desertiche possono lavorare solamente poche ore al giorno, però sono in grado di muoversi in posti dove le ruspe e le persone non riescono ad arrivare, come in zone montuose o nelle foreste più intricate. Infatti, mentre una volta le mine venivano poste a mano, adesso con le ‘cluster bombs’ queste cadono a caso e si infilano in posti maledettamente complessi da raggiungere. Qui un video sull’addestramento.
L’utilità del ratto è stata verificata in vari esperimenti di laboratorio che ne hanno sentenziato una buona affidabilità (tra il 60% e il 95% a seconda dell’esemplare). Il sistema usato è lo stesso che si usa per i cani, abituare l’animaletto che il gioco prevede un compenso in cibo quando riesce e rintracciare una mina. In Colombia (vedi Panorama e Semana.com in spagnolo) il sistema è leggermente diverso, si fanno socializzare i topolini con dei gatti durante le prime fasi di vita di entrambe, così che invece che diventare un pasto i topolini si scoprono a giocare con il loro nemico storico, e quando vengono liberati hanno acquisito una capacità di concentrazione e di adattamento all’ambiente che gli consente di cercare le mine più facilmente, sempre sfruttando la fame sanata come premio al ritrovamento: come a l solito i colombiani ne sanno una più del diavolo! Adesso si spera che questi animaletti riescano a sostenere la dura corvee lavorativa necessaria a riportare alla normalità i milioni di chilometri quadrati da bonificare e a consentire di salvare vite umane accelerando quello che le persone riescono a fare in un tempo molto maggiore o i cani con grande rischio di morire sul campo. E senza contare che i topi mangiano pochissimo e sono molto più resistenti. Proposta: a Ruta di Camogli esiste il monumento al cane, potremo presto inugurare accanto il monumento al topo cercamine?
(Stefano De Pietro)