Ambiente. Ricerca anticancro e silenzio stampa
Un convegno organizzato dall’IST (7,8,9 Novembre 2004) ha affrontato, con linguaggio (in genere) non eccessivamente tecnico ed ampio spazio per domande e chiarimenti, temi di particolare e costante attualità per la nostra città: siderurgia, smaltimento rifiuti, traffico urbano, sicurezza alimentare, campi elettromagnetici … Titolo: “la Prevenzione primaria dei tumori di origine industriale e ambientale in una società moderna”. Presenza sulla stampa: zero.
Alcuni dei temi sollevati?
– Quando le prove di un possibile danno non sono chiare, le indagini ancora in corso, i rischi non evidenti ai sensi, le conseguenze spostate nel futuro dovrebbe essere adottato un “principio di precauzione” (l’assenza di certezza del danno non è certezza della sua assenza)
– Alla adozione del principio di precauzione, tacciato di essere antiscientifico e dissipatore di risorse, si oppongono potenti interessi economici che indirizzano la ricerca verso una esasperata ricerca di produttività invece di improntarla ad un indirizzo etico a salvaguardia della salute di lavoratori e cittadini, impediscono di investire risorse nella prevenzione che implica costi immediati ed esiti a medio – lungo termine, non immediatamente misurabili. Si ricerca poco e quindi si trova poco, e si ha la legittimazione ad andare avanti comunque.
– L’esasperata ricerca del profitto determina tragiche conseguenze non solo sulla salute dei consumatori (cancro al seno e alla prostata correlato col consumo di carne rossa) ma sulla sofferenza degli animali di allevamento che a causa dell’uso dei “promotori di crescita” soffrono di tumori, cisti ovariche, atrofia del timo.
– Il livello di guardia raggiunto dal traffico cittadino, la consapevolezza diffusa del peggioramento che ne deriva per la qualità della vita, lo “sviluppo del mezzo pubblico” come unica via di uscita (tema interessante per Genova …)
– La chiara dimostrazione dello specifico apporto della cokeria dell’ILVA sulla presenza di benzene nell’aria di Cornigliano (il confronto con dati riguardanti il solo traffico automobilistico è al di là di ogni dubbio). Già nel 1986 si erano avuti i primi risultati e ne era stata messa in luce la incompatibilità con l’insediamento abitativo. A riprova l’immediato crollo del benzopirene da 7.5 a 0.2 Ng. /m3 dopo la chiusura della cokeria e la riduzione delle patologie tra la popolazione. Il relatore, Federico Valerio, rivolge un ringraziamento pubblico alle “donne di Cornigliano” e solleva il tema della extraterritorialità concessa ad attività “strategiche” come quella della acciaieria, indipendentemente dai danni recati alla salute e all’ambiente.
Poi: campi elettromagnetici generati dalle linee ad alta tensione, dai telefonini e dalle cabine di trasformazione presenti anche dentro gli edifici industriali, smaltimento dei rifiuti, i rischi del radon negli spazi interni (appartamenti, uffici) …
Si conclude con una sessione sul ruolo della comunicazione nella prevenzione dei tumori di origine ambientale: accordo e disaccordo tra percezione del rischio da parte della popolazione interessata e parere dei tecnici, ruolo della comunicazione nel diminuire o nell’aumentare questa distonia, necessità di una comunicazione a due vie: non solo fornire informazioni alla popolazione e ai lavoratori, ma raccoglierle da loro, grande difficoltà della stampa ad occuparsi di tutto ciò. Infatti.
(Paola Pierantoni)