Sicurezza – Ronde domestiche per le donne?
Si definisce come femminicidio “ogni pratica sociale violenta fisicamente o psicologicamente, che attenta all’integrità, allo sviluppo psicofisico, alla salute, alla libertà o alla vita delle donne, col fine di annientarne l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla sottomissione o alla morte della vittima nei casi peggiori”
La Casa delle donne ha pubblicato a novembre 2008 un documento dal titolo eloquente: “La mattanza. Femminicidio: ricerca sulla stampa italiana nell’anno 2007” (*). Sono stati esaminati tutti i 126 casi di omicidio di donne, dagli undici anni in su, compiuti per motivi misogini o sessisti dal gennaio 2007 al gennaio 2008.
Si definisce come femminicidio “ogni pratica sociale violenta fisicamente o psicologicamente, che attenta all’integrità, allo sviluppo psicofisico, alla salute, alla libertà o alla vita delle donne, col fine di annientarne l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla sottomissione o alla morte della vittima nei casi peggiori”
La Casa delle donne ha pubblicato a novembre 2008 un documento dal titolo eloquente: “La mattanza. Femminicidio: ricerca sulla stampa italiana nell’anno 2007” (*). Sono stati esaminati tutti i 126 casi di omicidio di donne, dagli undici anni in su, compiuti per motivi misogini o sessisti dal gennaio 2007 al gennaio 2008.
Ecco cosa ne emerge: nel 75% dei casi l’assassino è un familiare della vittima, nel 12% un conoscente, soltanto nell’11% uno sconosciuto. Nel 44% dei casi l’assassino è il marito o convivente, nell’8% il figlio. Alta percentuale, 14,2%, di omicidi commessi da ex (mariti, fidanzati conviventi), dato che collima con le percentuali sui moventi: 16,6% per separazione, 8% per gelosia, 3,2% per rifiuto di una relazione o di un rapporto sessuale, mentre generiche conflittualità sono al 24%.
Le prime nazionalità delle donne uccise, 72% italiane, 10, 3% romene, 1,6% peruviane; a la nazionalità degli assassini, 70% italiani, 5,5% romeni, 1,6% peruviani, 13% sconosciuto. Ennesimo dato interessante, al confronto con il 2006, è quasi raddoppiato il numero delle vittime tra i 46 ed i 75 anni.
Alla luce di questi numeri, dove sarebbe il caso di mettere le famigerate ronde? Per strada a pattugliare i clandestini? Al fianco di ogni bella donna? Oppure nel tepore accogliente del focolare domestico?
(Eleana Marullo)