Politica – Presidi con cautela

Piove da una settimana a Genova. Una pioggia piccina a tratti scrosciante, da stare a casa. Il richiamo del PD arriva con un sms venerdì 6 gennaio: Domani in piazza, per Napolitano e in difesa della costituzione. Le ragioni, difficili alla prima lettura, vengono illuminate da internet con le parole tabù mancanti nel testo: Eluana, decreto legge, china fascista.
Sabato 7 gennaio quindi, a Genova, due presidi in un sol giorno: uno davanti alla prefettura alle 10.30, l’altro in via Napoli – dai giardini, angolo via Vesuvio alle 15.30. Englaro e moschea, i nomi da trattenere nella mente. Tanto basta.


Davanti alla Prefettura persone intirizzite dall’umidità guardano il cielo in attesa di una tregua. Facce rodate, di quella mezza età che negli ultimi vent’anni non ha più limite. Hanno lo spavento negli occhi e nessuna voglia di scherzare nonostante le battute che certo non mancano mai. In ballo la democrazia e un corpo inerme da 17 anni. Da segnalare la presenza di una sola e desolante bandiera del PD – che questa manifestazione ha fortemente voluto – portata in piazza da un nostalgico del circolo San Gottardo. Bandiera eclissata dalle molte del Uaar, associazione nota alla cronaca genovese per la campagna atea sui bus. La questione, posta nella sua dimensione pratica a due giovani consiglieri comunali – “Ma come, il PD non si fa riconoscere alle proprie iniziative!” – non pare stia particolarmente a cuore agli interessati che – “qualcuno avrà pur deciso! E’ una manifestazione trasversale! Avevamo poco tempo! Ma hai sentito delle voci in merito?” – hanno preferito la linea d’ombra o meglio l’understatement che di questi tempi politicamente fa molto chic, ma non pare porti voti all’opposizione, soprattutto in vista delle europee.
Ai giardini di Via Napoli, il Comitato a favore della moschea, capeggiato dal mitico Andrea Agostini – vedi Acquasola, parchi e Legambiente – è in procinto di iniziare la futura battaglia in difesa del diritto di culto. La bandiera, in questo caso, è solo quella della pace, con la quale Agostini ha avvolto le spalle, e se vogliamo il velo che copre il capo di due giovani donne marocchine – “desideriamo solo un posto dove poter pregare, non portiamo violenza”. Hanno giovani facce aperte, mentre sorridono incerte davanti alla telecamera. E una timidezza che proviene da lontano.
Presidiare l’evidenza e sentirsi solo una goccia di questa pioggia. Una sola.
(Giovanna Profumo)