Acquasola/2. Chi ha detto il primo sì alla Sistema Parcheggi?

Un parco (“rimesso a nuovo”) in cambio di un parcheggio? Sono questi i termini dello scambio? Un parcheggio miliardario contro un miserabile contributo per rimettere (malamente) a posto un giardino – il primo giardino pubblico di Genova e fra i primi in Italia. E come è possibile un simile scambio se il giardino “storico” dell’Acquasola, ammette solo, come esplicitamente recita la Carta di Firenze (1981) che da anni detta le linee guida in materia di salvaguardia e restauro dei giardini storici, interventi diretti al restauro e al ripristino ed esclude esplicitamente la costruzione di parcheggi? E poi di che risanamento si tratterebbe dal momento che se ne concede un parziale smantellamento?


A queste e simili osservazioni alcuni consiglieri comunali hanno risposto – in buona fede, si spera – che la delibera da loro approvata il 28 settembre ’04 “per l’approvazione del progetto definitivo del parcheggio interrato in spianata Acquasola” era poco più che un atto dovuto. In altre parole: la Sistema parcheggi godeva già il diritto di costruire e il Comune non poteva fare altro che cercare di limitare i danni e, se possibile, cavarci un piccolo utile restaurando il parco “malato”.
Ma quando la Sistema Parcheggi aveva ottenuto il diritto di costruire? E perché, se già godeva di questa facoltà, era necessaria una delibera del consiglio comunale per dare il via libera alla costruzione del parcheggio? E perché pur scegliendo questa soluzione circolava tra i consiglieri il messaggio che il voto a favore della delibera era per molti aspetti obbligato? Sono alcune delle domande che nella vicenda dell’Acquasola non hanno risposta o ne hanno di insoddisfacenti.
Almeno una però meriterebbe una risposta capace di tagliare di netto dubbi e illazioni che hanno accompagnato il voto favorevole della maggioranza comunale alla delibera del 28 settembre scorso. Accertata che la presenza di un nuovo grande posteggio a rotazione aumenterà la circolazione dei mezzi privati in città con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, è questo che l’amministrazione vuole? Non è l’esatto contrario di ciò che era stato promesso al momento dell’elezione dell’attuale maggioranza e di ciò che i partiti che ne fanno parte avevano e ancora hanno nei loro programmi?
(Manlio Calegari)