Impianti sportivi – Gli atleti invisibili di Villa Gentile

“Giù le mani da Villa Gentile” impazza in questi giorni sui giornali locali e Facebook, dopo che sul Secolo XIX è apparso uno pseudo progetto di Riqualificazione dello Stadio, l’unico in città, con la Sciorba, per chi non pratica calcio, ma atletica, lo sport degli invisibili. Un esercito di persone giovani e meno giovani che ogni giorno, ogni sera si trova per correre, per esercitarsi in libertà. Non solo. Ragazzini con nonni e genitori vanno lì per giocare nell’unico spazio verde del quartiere. A ridosso della pista ci sono scuola materna, elementari, scuola media e succursale di un liceo per un totale di circa mille alunni, che fanno magari educazione fisica all’aperto e manifestazioni sportive.


E l’idea perfetta dell’Amministrazione è quella di tirar via tutto per metterci l’autorimessa degli autobus e l’immancabile palazzotto con box in tempi biblici per ripristinare un campo-scuola dove bambini, ragazzi, persone di ogni età si rifugiano per giocare, praticare gli sport che non invadono pagine e trasmissioni televisive. Idea salubre.
Tutto pare nasca, così si afferma in Comune, dal fatto che la società Sportingenova, gestore di tutti gli impianti sportivi della città, ha chiuso con 4 milioni di euro di passivo. Così alla vigilia di Capodanno in tutta fretta si approvano projet financing per rilanciare un piano industriale. Per sostituire l’autorimessa di Boccadasse si pensava un tempo allo stadio Carlini ora dismesso, già costruito con un progetto sbagliato per dimensioni e materiali: un’operazione studio Canepa da trenta milioni di euro, che avrebbe dato alla città un grandioso impianto polisportivo, a costo zero per il Comune, finanziariamente sostenuto con trent’anni di affitto per l’autorimessa dei bus alla Spa del nordest protagonista, con ripristino del ponte che scavalca corso Europa per accedere ai tre piani di 400 box di via Tagliamento ( Repubblica, 22/04/08). Tutto sfumato? Il passivo però corre e non certo per i costi di manutenzione o di ripristino di qualche corsia di Villa Gentile.
Poco si evidenzia che Genoa e Sampdoria non pagano l’affitto di Marassi, ed è questo il vero problema, non il fatto che tante società dilettantistiche occupano per pochi soldi spazi pubblici, come sostiene l’ex atleta, capogruppo del PD del Comune. O come asserisce l’assessore allo sport che a causa dei mancati introiti dell’ICI, il Comune è costretto a disporre diversamente le proprie risorse.
Ben vengano gruppi amatoriali sportivi, anche di calcio, che svolgono una funzione sociale per grandi e piccoli. Spazi di aggregazione di qualunque sport dovrebbero essere favoriti, con i timori per questa nostra fragile società e per i più suoi giovani componenti. Tecnici ed allenatori svolgono il loro compito quasi sempre gratuitamente, dedicando tempo e risorse ad un’attività non certo remunerativa. Soltanto per passione. Così per gli utenti di Villa Gentile, dove i tecnici e ed atleti si pagano gare e trasferte: al massimo ricevono tuta e borsone, nulla di più. Una parola però ai Presidenti di grandi squadroni, che incassano introiti a gogò dall’oro nero e giocattoli: che faccia di bronzo a non pagare l’affitto!
(Bianca Vergati)