Nucleare – Chi ne parla e chi no

Il film neozelandese “The Nuclear Comeback” (53 minuti, 2008) ha vinto il Concorso documentari internazionali dell’undicesima edizione di Cinemambiente (Torino, 16-21 ottobre 2008). Il regista, Justin Pemberton, che ha girato molti paesi per raccogliere documenti e testimonianze, spiega: “Negli ultimi anni mi sono accorto che le società che producono energia, i politici, gli scienziati e gli ambientalisti hanno unito le loro voci per dirci che il mondo deve tornare al nucleare”.


Nel film si succedono luoghi e interviste che illustrano il processo di produzione di energia da nucleare e lo stato attuale del problema. Così sfilano la miniere di uranio Ranger in Australia (la maggiore miniera a cielo aperto del mondo); il reattore in attività di Torness (Scozia); quello in smantellamento di Calder Hall (Sellafield, GB); gli interni di Cernobyl tenuto dai tecnici permanentemente sotto controllo e la vicina città abbandonata di Pripyat (Ucraina) che, prima del disastro contava con quasi 50 mila abitanti; il deposito di scorie a bassa e media attività di radiazione di Forsmark (Svezia) fatto da gallerie costruite a 80 metri sotto il livello del mar Baltico, a circa un chilometro dalla costa; gli attuali scavi per depositare scorie ad alta attività nei dintorni di Uppsala (Svezia).
E mentre le immagini scorrono svelando con rara efficacia lo sconosciuto mondo dell’energia nucleare, si ascoltano descrizioni e opinioni di esperti favorevoli e contrari al nucleare (tra i primi, ci sono anche ambientalisti perché “sarebbe l’unica fonte di energia pulita”).
Le dichiarazioni di un ingegnere nucleare svedese, favorevole al nucleare, ma non incondizionatamente, fanno riflettere: anche gli incidenti più terribili, la stessa guerra, quando accadono, sono nel passato; quelli dell’energia nucleare, no.
Terrorismo, proliferazione nucleare, contaminazione, smaltimento dei rifiuti, sono esaminati dai diversi punti di vista e il film diventa una preziosa fonte di informazione e di documentazione. Il film ha girato poco. Oltre che a Torino, si è visto a Torre Pellice, Collegno, Cremona, Perugia. Non molto per un film importante, che tutti, specialmente nelle scuole e nell’università, dovrebbero vedere. Del possibile ritorno al nucleare oggi si discute molto in molti paesi tranne che in Italia, dove lo si vuole imporre in modo accelerato e prepotente. A favorire questo disegno è la quasi totale mancanza di dibattito. Anche a Genova, che si candida a capitale del nucleare.
(Oscar Itzcovich)