Centro storico – Un destino affidato al caso

Chiude un negozio in Via del Campo, con grande lutto tra gli abitanti perché era un esercizio “storico” e vendeva generi in via di estinzione: farine e legumi sfusi, da prendere nei sacchi e da pesare. Saracinesche calate per alcuni mesi e rassegnata attesa dell’ennesimo call center o kebab: il vecchio proprietario riferisce infatti che queste sono le idee di chi sta facendo avanti. Ma ecco che le saracinesche si alzano, e compaiono di nuovo i sacchi di fagioli, lenticchie, piselli secchi, farine… Dietro al bancone una ragazza col velo. Le dico “Ah, per fortuna avete mantenuto lo stesso genere di vendita…” “Si, in realtà volevamo aprire un Kebab, ma poi abbiamo chiesto un pò in giro, nella strada, e abbiamo capito che a tutti mancava il negozio di prima…”


Altra storia quella di Via Pre’, dove per molti anni un negozio di casalinghi e ferramenta si era fatto un punto di onore nell’aver ristrutturato gli spazi salvaguardandone e mettendone in evidenza la bella struttura architettonica medioevale. Qualche mese fa la chiusura, e poco dopo l’ingresso di un nuovo esercizio, questa volta un bar. Sul pavimento cala un linoleum giallo, i pilastri di pietra bianca e nera vengono dipinti a larghe strisce rosse e nere. Lungo la parete si allineano in buon numero le macchinette mangiasoldi.
Domanda: c’e’ un’altra strada rispetto a quella di affidare alla buona o cattiva ventura gli avvicendamenti commerciali del nostro fragile centro storico?
(Paola Pierantoni)