Il porto di Albenga e il decreto Burlando

L’art.3 DPR 509/97 (decreto Burlando) stabilisce che “Chiunque intenda occupare zone del demanio marittimo o del mare territoriale o pertinenze demaniali marittime o apportarvi innovazioni allo scopo di realizzare le strutture dedicate alla nautica da diporto (…) deve presentare domanda” all’Ufficio Demanio presso il Comune. L’obiettivo è la semplificazione del procedimento di rilascio della concessione di beni demaniali marittimi per realizzare porti turistici. Si pongono due problemi:


1) generale (interessa anche altri Comuni): poiché la realizzazione del porto comporta l’esecuzione di opere che, per il loro importo, richiedono il rispetto dei principi fondamentali del trattato CE, prevalenti anche sulle norme nazionali (principio di non discriminazione basato sulla nazionalità dei concorrenti, di parità di trattamento, di trasparenza, ecc.), il decreto Burlando è inadeguato laddove, oltre alla pubblicazione dell’istanza, non prevede anche l’indizione di gara formale con invio del relativo bando all’ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle comunità europee.
2) specifico: il Comune di Albenga ha affidato l’incarico di redigere il nuovo Piano Urbanistico Comunale al consorzio di architetti e ingegneri “CAIRE”. Data la complessità dei problemi legati sia alla viabilità, sia al retroporto, sia alla salvaguardia di ambiente (presenza di SIC – siti di importanza comunitaria sui fondali) e attività economiche della Piana (agricoltura in primis), è opportuno che la previsione di un porto turistico ad Albenga sia demandata al nuovo PUC, non a un semplice progetto presentato da privati. Inoltre, come sancisce la Sentenza n.914/07 del CdS, si deve valutare prima di ogni altra cosa se davvero il preteso interesse pubblico a destinare l’area demaniale alla finalità prospettata dal privato esista e, comunque, se non sia perseguibile in maniera radicalmente diversa: il Comune non è vincolato a dare inizio al procedimento, sul semplice presupposto che l’istanza di concessione radichi di per sé un interesse tutelato in capo al richiedente. P ertanto, proprio perché lo studio del nuovo PUC è in fieri, abbiamo invitato il Comune ad astenersi dal dar corso all’istruttoria sulle domande presentate ovvero a negare la concessione richiesta (per saperne di più visita il sito dell’Osservatorio pubblico di Albenga, http://www.osservatorioalbenga.fr.nf/)
(Igi Viveri)