Albaro – Tra tsunami e restyling
Onda Anomala, che fortuna! Nello sconquasso che ha prodotto il tempo in questi giorni sulla costa genovese ci sarà qualcuno che gioisce: i fautori del Progetto Nuovo Lido in corso Italia. L’Imprenditore proponente domenica mattina 2 novembre, si aggirava con l’aria niente affatto costernata tra le macerie dello stabilimento, sbofonchiando al telefonino, sorridendo sotto i baffi. Chi avrà chiamato? Bertolaso forse, che dovendo venire in Liguria, con corsia preferenziale prenderà atto del disastro. Anche il Comune esaminerà d’urgenza il tutto? Si potrebbe ipotizzare di sì.
Il primo cittadino ha impartito la sua laica benedizione al piano di riassetto del litorale. Il progetto contiene tutte le premesse perché la riqualificazione avvenga sulla base di interventi di qualità e finalizzati alla rinaturalizzazione della struttura esistente. Così recitavano le dichiarazioni del Sole 24ore del 17 settembre e perdonate la vetustà della citazione, proprio per proporre una versione di giornale non locale.
E ora che il mare ha fatto danni… Olè! Certo, era lo stabilimento dei ricchi, trent’anni fa però, come ha dimostrato la malinconica celebrazione dei suoi Cent’anni a settembre. Ora l’età dei bagnanti è over 60, pensionati, come la media statistica degli abitanti della città, un 25% contro il 18% di quella nazionale: lo spazio per giovani e bambini è sempre ristretto, disturbano le chiacchiere o il pallone, visto che la terza età ci passa ormai tutta l’estate.
Rinnoviamo allora, attiriamo nei nuovi spazi tanti turisti, operatori del Salone, quelli che visitano l’Acquario, croceristi, sperando che non tirino dritti come al solito.
E’ l’occasione per il Levante, ha ribadito il Sindaco nel recente incontro con i cittadini PD all’hotel Rex di Boccacadasse, il 22 ottobre.
Da questa parte si viene per cambiare aria, quale bambino di Genova qui non ha mangiato un gelato? Facciamone un luogo di attrazione, di sport integrati, dalle Piscine del Nuoto alla promenade del Nuovo Lido. Peccato che su questa promenade dimezzata, si affacceranno tremila mq di commerciale. Quante licenze, Signora Sindaco?
Sappiamo bene che i costruttori non sono dei Babbi Natale: si decementificherà il Lido, che per la verità di un restyling ora ne ha bisogno più che mai. Senza dimenticare chi vende, imprenditori che tanto lavoro hanno dato, sempre hanno investito nella loro impresa, decuplicando i volumi del palazzotto Liberty che c’era!
Fortunati quei trenta appartamenti pièd dans l’eau, che con hotel e beauty farm avranno l’altra metà del litorale: forse la legge Galasso non vale per tuttti, qualcuno può costruire a meno di 300 metri dal mare, deroga al PUC obbligata. Che importa se da Boccadasse a Punta Vagno , soltanto quel fazzoletto di spiaggia libera a S.Giuliano e tanti stabilimenti da falò.
Così con materiali e vegetazione di pregio, come consiglia Urban Lab per una promenade di soli duecento metri “fruibile” però da tutta la città, in riva al mare, con passerelle di vetrine: voilà il Lido del futuro. Visti gli andamenti dei consumi, e i soldi in tasca della gente, tutti al Lido per farsi un bel massaggio, che costerà un nonnulla tra frivolezze varie.
(Bianca Vergati)