Centro storico – Il linguaggio del quartiere e quello del Comune

“Ruolo progettuale e di connettivazione sociale”, “installazione di segni urbanistici”, “tavoli di lavoro multiattoriali”, piani che “attualizzano ed orientano l’operatività presente e futura”, “sedimentazioni del processo in atto”: questo è il linguaggio utilizzato dal Comune per presentare alla stampa il “Piano per lo sviluppo locale” finalizzato a rilanciare l’area della Maddalena e sostenuto da un consistente finanziamento: un milione di euro dati alle imprese in conto capitale o interessi per “mantenere, valorizzare e potenziale attività commerciali, artigiane, turistiche e di servizio”,


Dall’altra sponda il chiaro linguaggio di chi abita in zona e che ha organizzato assemblee e raccolto firme per esprimere la difficoltà “di convivere con lo spaccio e con la prostituzione a cielo aperto”, e per chiedere “azioni di cambiamento immediate atte a trasformare e migliorare radicalmente la vivibilità della zona”, per “interrompere questo connubio tra malavita organizzato – diciamo pure mafia – e soggetti istituzionali immobili o rimbalzanti”, per esprimere la critica ad un piano “carente nella lettura dei bisogni sociali, nelle soluzioni per l’integrazione etnica, e nella totale assenza di considerazione per le esigenze dei bambini del centro storico”
Per ora il confronto tra i “liberi cittadini del Sestriere della Maddalena” e il Comune è stato deludente: un incontro con l’assessore Scidone che si è dichiarato non a conoscenza del “piano”, e che si è rifugiato nella promessa di un incremento della video sorveglianza. Ma non è questo che vogliono gli abitanti della zona. Quello che chiedono è di poter partecipare: alla analisi della situazione, alla ricerca delle soluzioni, alla destinazione delle risorse.
Ora la possibilità di dialogo è affidata ad una richiesta di incontro indirizzata direttamente alla Sindaco.
Anche il linguaggio delle prostitute colpite dalla ordinanza sulla chiusura dei “bassi” è chiaro: “Non vogliamo essere espulse, vogliamo partecipare alla ristrutturazione e al riordino del centro storico, collaborando noi stesse al rilancio”, “apriamo un dibattito invece che nascondere sotto il tappeto la polvere e far sembrare pulita la città e le strade”, “come tutti i cittadini anche noi abbiamo diritto di vivere nei nostri luoghi”. Anche loro hanno chiesto un incontro alla Sindaco.
Ma non c’è nulla in mezzo tra Sindaco e cittadini?
(Paola Pierantoni)