Università: risposta a “Considerazioni di una precaria”
Le considerazioni piene di preoccupazione e di amarezza dell’impiegata universitaria precaria sono più che legittime e condivisibili. Discutibili e poco opportune, e, per quanto mi riguarda, piuttosto ingenerose e per niente rispondenti alla realtà mi sono sembrate invece le sue considerazioni sul comportamento e sul ruolo avuto su questi problemi dai docenti che lei ha visto intervenire nella manifestazioni di sostegno alla lotta dei precari (credo si riferisse soprattutto all’assemblea svoltasi nell’aula M della facoltà di Lettere martedì scorso). Mi sembra inconfutabile invece che i docenti che anch’io ho sentito intervenire nella stessa assemblea e che ho potuto vedere all’opera per diversi anni si siano sempre impegnati a tutti i livelli con continuità e con coerenza per combattere un’organizzazione del lavoro basata sul precariato. Non credo che questi problemi si possano risolvere se si scelgono come bersaglio della propria legittima delusi one persone che non hanno nessun tipo di responsabilità al riguardo (anzi…) e che, se erano presenti e sono intervenuti nell’assemblea in questione, lo hanno fatto sicuramente per offrire un corretto e partecipato sostegno ad una legittima rivendicazione: sparare sulla Croce Rosa è molto facile, ma i bersagli sono ben altri e contro quelli bisogna far convergere tutte le forze disponibili.
(Francesco Surdich, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia)