Piazza Navona – Borsellino: uno ad uno e tutti insieme

C’è un tale, ottant’anni almeno, con una faccia meravigliosa: occhi azzurri e sopracciglia bianche, foltissime. Durante la manifestazione si appoggia a due bandiere, una rossa e una bianca, le tiene chiuse. Non le sventola mai: sono il suo bastone. Fa caldo. Si respira male in Piazza Navona. Ma lui resta lì. Nei suoi occhi fotogrammi nitidi di storia d’Italia.
C’è una donna sconvolta sul palco. Le danno la parola perché ha perso suo figlio: “If you see me, come to the front, please…” Il bambino ha dieci anni. Indossa calzoncini e maglietta, dicono sia biondo, come la madre, inquadrata in angosciata attesa sullo sfondo durante gli interventi. A tratti, alcuni si scompongono, come per trovare il ragazzino. Ma senza convinzione. Lo cercano tra i piedi.


Per i girotondi interviene Laura Belli, ha il piglio dell’arringa popolo, visionaria come Giovanna d’Arco, ma nessuno della vecchia guardia la riconosce: Chi è? Che dice? Che c’azzecca? In molti fanno spallucce. Attendono pazienti che si vada oltre.
E’ una piazza piena di over quaranta, quella dell’8 luglio a Roma, imbiancata da bandiere di Di Pietro, punteggiata da bandiere rosse, tra le quali appare una del Pd, sventolata da un cocciuto temerario, senza autorizzazione.
E’ la piazza piena di cocci rotti, nella quale ogni elemento andrebbe ordinato con infinita pazienza a ricomporre il quadro.
Siamo qui per i Rom – dicono gli oratori – siamo qui per la vergogna di queste leggi, siamo qui perché la sinistra è allo sbando, siamo qui perché è qui ed oggi la denuncia, siamo qui anche se gli altri non ci vogliono essere. Ognuno è un pezzo. Piccola voce interiore di quello che si è pensato appena, che ti ha sfiorato la mente. E ogni pezzo è speculare alla rabbia o al buon senso che ognuno porta dentro di sé. Quindi è sfacciato, diplomatico, politico o estremo. “Hai processi a rischio?” dice un cartello “Proteggiti con Alfano!”, l’allusione ai rapporti sessuali è evidenziata da una vignetta. E i toni degli interventi – a scendere e a salire – sono quelli del “porco paese”, a utilizzare la Guzzanti, che li ha generati. Quindi la volgarità tracima dando voce al fango di cui è meglio non parlare. Non oggi almeno. Non qui. E’ la volgarità che mette insieme Presidente della Repubblica, psiconano e Veltroni e li frulla offrendoli alla folla.
Portarsi a casa i pezzi migliori di questi cocci è facile.
Rita Borsellino spiega che bisogna essere “uno ad uno e tutti insieme”. Lo ribadisce: “uno ad uno e tutti insieme”, con “la propria faccia” perché “il calo di tensione era il calo di attenzione” bisogna esserci “al di là degli steccati e delle differenze”. Tra poco ci sarà l’anniversario della strage di via d’Amelio e “verranno tutti lì in fila, con il doppio petto blu quasi ad accertarsi che siano morti davvero…Non è così che si commemorano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.
Su youtube la Borsellino, ad oggi, è stata cliccata 137 volte. Beppe Grillo 164.000 volte.
Il ragazzino l’hanno ritrovato. Bene. Almeno lui.
(Giulia Parodi)

Ascolta l’intervento di Rita Borsellino a Piazza Navona:

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