Piazza De Ferrari – Al posto della politica
Il 9 luglio, a De Ferrari, tra le persone che si auto-schedano lasciando le impronte digitali al banchetto dell’ARCI, ne incontro diverse che, il giorno prima, erano sotto la prefettura, alla manifestazione organizzata in parallelo a quella di Piazza Navona.
Qualcuno dice: bè cosa è tutto questo scandalo? Il Papa e il Presidente della Repubblica possono essere criticati come chiunque altro.
Ma davvero quello che conta sono solo i fatti che vengono denunciati, e non le parole e i modi usati per farlo? E davvero i fatti sono così oggettivi e indipendenti dalle parole utilizzate a denunciarli e descriverli?
Sotto la Prefettura le persone non erano poche. Ne riconosco diverse con cui nel passato, in tempi diversi, in occasioni diverse, ho fatto pezzi di strada comune. Con alcune di loro ci scambiamo sguardi scoraggiati: ci è appena stata sfilata dalle mani la fragile possibilità di dare sbocco politico alla insoddisfazione, alla indignazione, alla delusione che proviamo da tempo, e che dopo il disastro elettorale è salita alle stelle. Al posto della politica ci hanno offerto il narcisismo, l’esibizione, lo spettacolo, la manipolazione.
Una compagna di un tempo mi dice: ma possibile che non si riesca ad avere una opposizione dura, intransigente, severa, ma condotta con stile e con responsabilità?
Il giorno dopo sentimenti analoghi vengono espressi da Nanni Moretti, intervistato da Repubblica.
Oggi ci ritroviamo ancora più soli e più incerti.
(Paola Pierantoni)