Fermata d’autobus/2 – Razzismo doc in edicola

Lunedì, giornata di sciopero nazionale (anzi, Sciopero Nazionale con le dovute riverenze). Un solo autobus che circola da Nervi al centro di Genova. Aspetto da parecchio, sotto il sole che la cabina AMT non riesce a schermare con il suo maledetto tetto di vetro, anche se la situazione termica non si discosta molto dallo stare dentro un mezzo senza aria condizionata e senza finestrini apribili. Mi riparo allora sotto le tende della vicina edicola e naturalmente come mia abitudine attacco discorso con la edicolante, una signora sulla sessantina, marchio di fabbrica ligure stampato in viso. Sciopero qui governo là, si cade sulla questione stranieri e scopro a due passi da casa mia una vera razzista. Era un po’ che non avevo a che fare con qualcuno che si dichiarasse “francamente razzista”. “Tutta questa gente io la vedo qui davanti, sono maleducati, vogliono dei diritti. Tu li assumi per 5 ore e quelli ti fanno la causa sindacale…”. “Lei assume per 5 o re? Davvero? No sa, perché avrei alcune amiche da segnalarle, che cercano per non perdere il permesso di soggiorno …”. “Io?”, mi risponde, “in casa mia quella gente lì non entrerà mai. Si d’accordo, in mezzo al mucchio qualcuno bravo c’è sempre”, lo dice per appesantire la dose subito dopo, “ma il novanta per cento sono tutti o delinquenti o furbastri, li vedo io qui davanti”.


Resto senza parole, non è facile lasciarmi senza parole, chi mi conosce lo sa. La lascio finire di sfogarsi, poi la invito a pensare che forse non è proprio come pensa, che alla rovescia la maggior parte delle persone lavorano, anzi in condizioni spesso di sfruttamento e fanno i lavori che tanti, non dico tutti, gli italiani non vogliono più accettare.
Qualche tempo fa un’amica colombiana che ha preso con l’intera famiglia un’edicola in centro, mi ha confermato che i “latinos” in questo settore stanno sostituendo gli italiani che non hanno più voglia di faticare così tanto per i pochi soldi che una edicola riesce a portare a casa a fine mese. A riprova, da me nella genovesissima Sturla, alcune edicole gestiste da italiani sono in vendita da tempo, ma nessuno le rileva.
La cosa non sembra toccarla, è “francamente razzista” e non potrò più farci nulla. L’autobus non arriva, sarà una giornata a piedi ottima contro il mio diabete incipiente.
(Stefano De Pietro)