Genova – La città più sicura e più vivibile
Quando su OLI (n.189) ho scritto, a proposito di sicurezza e dell’esperienza positiva del Forum Antirazzista di Genova dal 1995 al 2002, che “continuiamo a viverne la rendita in una delle città più sicure e vivibili d’Italia” non erano ancora pubblicate due ricerche che confermavano più di quanto pensassi la mia percezione. La prima è del Sole 24 Ore, che in base ai dati del ministero dell’Interno, ha detto che la nostra città è quella più sicura in Italia, dove il trend criminale è in netta flessione.
La seconda è del mensile britannico Monocle: Genova risulta la città italiana in cui si vive meglio; è la 26° tra tutte le metropoli del mondo. Al primo posto c’è Tokyo, al secondo Zurigo, al 24° Lisbona e al 25° Portland (USA).
Qualche genovese certamente penserà che se Genova è la città più vivibile in Italia allora chi sa come vivono male gli abitanti delle altre città. In realtà le due ricerche non dicono che Genova è il paradiso terrestre, che non ci sono problemi. Purtroppo vivibilità e sicurezza non vanno d’accordo con i modelli di sviluppo e di cultura dominanti in Italia e nel mondo. Ma Genova dimostra che si può lavorare per rendere le città più vivibili e più sicure, certamente con metodi diversi da quelli dominanti, con metodi nuovi: cooperazione tra istituzioni, associazioni, regolarizzazione, prevenzione, integrazione, lotta alla povertà, recupero edilizio, qualificazione urbana, cultura, scuola, dialogo con gli immigrati (fondamentale) e sicurezza anche per loro. Metodi che forse richiedono più energie e più fatica ma sono certamente più efficaci.
Vi ricordate dell’immagine di Genova nei media italiani e stranieri nel luglio del 1993? Sembrava di essere nel Bronx. La cosa strana è che a darne allora questa falsa immagine non erano soltanto i soliti politici imprenditori del razzismo (oggi scatenati più che mai, ma per fortuna non a Genova) ma anche alcuni rappresentanti dei commercianti che accecati dal razzismo si mettevano contro i propri interessi.
Noi genovesi, ma credo non solo noi, non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo e finché non la perdiamo non siamo capaci di valorizzare le risorse della città dove viviamo.
(Saleh Zaghloul)