Appello – Salvare la Legge Gozzini per tutelare la sicurezza

Dalle pagine di ‘Ristretti Orizzonti’ (www.ristretti.it), sito di cultura e informazione dal Carcere con una redazione all’interno dell’Istituto Penitenziario ‘Due Palazzi’ di Padova si è levato un appello in favore della Legge Gozzini. Il Governo sta studiando un disegno di legge (Berselli, n, 623) che prevede la drastica riduzione delle misure alternative alla detenzione e di eventuali benefici penitenziari, per rispondere all’ondata di ansia e al crescente allarme sicurezza che dilaga nella cosidetta società civile. Ma limitare l’accesso alle misure alternative servirebbe a garantire più sicurezza all’esterno delle carceri? Sembra proprio di no. Leggendo qualche dato (li potete facilmente trovare sul sito in questione) fra coloro che terminano la propria pena la recidiva si aggira intorno al 69%, mentre fra chi usufruisce di misure alternative scende al 19%. Chi commette un reato godendo della semilibertà rappresenta lo 0,24% della popolazione penitenziaria, ma certamente fa più notizia del restante 99,76%. Per un cittadino comune tenere un criminale in carcere pare l’unica maniera per tutelare la propria sicurezza, ma gli addetti ai lavori ben sanno che uno dei principali motivi di reiterazione del reato è rappresentato proprio dal mancato reinserimento nella società, dalla scarsità di legami dopo anni di carcere, dalle difficoltà nel trovare un lavoro. E la legge Gozzini rappresenta un tentativo di risposta per queste difficoltà, nonché uno dei pochi passi fatti nella direzione di dare alla pena anche il valore riabilitativo e rieducativo che la Costituzione le attribuisce.
(Maria Cecilia Averame)