La “sicurezza” che fa spettacolo
Sera di giovedì 26 giugno, le 23 passate da poco; la Spagna ha appena conquistato la semifinale. Via san Lorenzo si ripopola. La vettura dei vigili urbani avanza lenta, rassicurante nella direzione di Matteotti. Primo pensiero: san Lorenzo è la via più illuminata, tranquilla e pedonale della città, perché mai sarà la più frequentata dalle pattuglie? Secondo pensiero: prima di vigili non se ne vedeva proprio, si tratta di un inizio; ben venga e non facciamo i difficili. E poi chissà quante trattative e scambi ci saranno voluti per convincerli a tornare in strada (sia pure in macchina). La sindaco e poi l’assessore l’avevano promessi da subito e non per questioni di “sicurezza”. Piuttosto per rispondere a compiti di ordinanza: circolazione selvaggia nei vicoli, gare notturne di macchine e moto e simili. Ma loro avevano risposto picche.
Dalla macchina che avanza, i 2 vigili osservano compresi il popolo appiedato che gli fa largo. D’improvviso si fermano. Addossato al muro della cattedrale hanno visto il colpevole. Un nordafricano alto, pensoso che con la chitarra esegue pezzi di jazz freddo. Cerca le note con occhi socchiusi e solo raramente li intreccia con chi concede l’obolo. A Genova è conosciuto: è il suo stile, singolare, discreto, come la sua musica.
– No, non si può, suonare qui è vietato. Lo sai che potrei sequestrarti la roba…
Lui lo sa ed è grato che non lo facciano. Sorride mentre comincia a raccattare le sue cose, la custodia della chitarra, il seggiolino…
Intanto alle spalle della prima pattuglia ferma in mezzo alla strada ecco arrivarne un’altra, sempre di vigili. Si fermano e si festeggiano tra loro; genere “ah, stasera ti è toccata” e simili. Sono contenti, la serata è dolce e loro possono parlarsi da una macchina all’altra senza neppure dover scendere e spegnere il motore.
Non è finita: il loro buon umore tocca il massimo quando una terza pattuglia di colleghi sopraggiunge questa volta proveniente da Matteotti. Qui una vigilessa fuma ostentamente sulla macchina d’ordinanza, infrazione veniale forse perchè i finestrini sono aperti. Nuove amenità e, a voce alta, apostrofi genere “qualcuno lavora eh”.
Le tre macchine ormai fanno mucchio, un blocco animato che desta la curiosità dei passanti (ai lati). A rompere l’incanto è una macchina, questa volta di finanzieri che, sopraggiunta da Caricamento, attende che i colleghi del Comune le diano strada. Un ragazzo che come me ha osservato la scena commenta “Beh, bisogna ammetterlo, il Comune c’è”.
(lettera firmata)