Informazione – Dopo Novi: al macero anche il buon senso
Doveva in parte essere distribuito insieme al supplemento “Nord Ovest” del Sole 24 Ore del 11 febbraio, ma invece non se ne è fatto nulla e tutte le copie sono finite al macero. Si tratta della “Relazione de fine mandato del Presidente dell’Autorità portuale di Genova Giovanni Novi (2004-2008)”, Algraphy editore, febbraio 2008: un volume in formato A4 (21×29,7 cm ), 104 pagine, corredato da alcune fotografie a colori e stampato in 80.000 esemplari. Non sono disponibili altri dati biblioteconomici (tipo di carta, grammatura ecc.) perché il libretto è disponibile solo sul sito dell’autorità portuale (http://www.porto.genova.it/pdf/home/RELAZIONE_2004_2007.pdf). E con ragionevole certezza si può dire che è stato pubblicato sul web (ma cinque mesi dopo la stampa!) soltanto in forza di uno scoop di Ferruccio Repetti sul Giornale (4, 6 maggio e 12 giugno 2008).
Lo scoop non sembra sia stato ripreso da nessun quotidiano, forse in ossequio alla ferrea regola giornalistica di non evidenziare mai le notizie pubblicate dai giornali concorrenti (in gergo, “hanno preso un buco”). Peccato, perché la notizia era gustosa, se non altro come ennesima riprova che autorità impettite e/o funzionari compiacenti si annidano dappertutto, sempre pronti, all’occorrenza, a rivelarsi.
Il libretto è una vera e propria relazione di fine mandato. Novi presenta un riepilogo arricchito di statistiche dei quattro anni del suo mandato: opere completate e in programma, risultati finanziari, occupazione, problemi ambientali, waterfront ecc. Un lieve riferimento alla politica di verificare le concessioni e i canoni demaniali (ovvero di controllare chi occupava cosa in banchina e quanto pagava); nessun cenno all’inchiesta della magistratura, che Novi aveva sostenuto o addirittura sollecitato, sulle gravi irregolarità delle concessioni portuali (m.c., OLI 165).
Difficile immaginare le ragioni della distruzione del volume e dello spreco di 56mila euro di denaro pubblico e chi possa averli ordinati. Forse non sono piaciute le “poche e sintetiche osservazioni” condensate nell’editoriale del Presidente in cui, dopo aver enumerato i motivi di soddisfazione del lavoro svolto, indica tra le numerose e peraltro ben note “criticità” della macchina portuale “la diffusa e sempre presente litigiosità tra gli operatori ed appaltatori che si tramuta in lentezza operativa: la Bettolo ne è un esempio lampante. A questo riguardo devo esprimere la mia indignazione nei confronti delle due aziende che nonostante lavorino da decenni nel nostro porto non hanno avuto scrupolo di inoltrare al TAR ricorsi, risultati poi fasulli, che hanno arrecato un danno enorme al nostro porto”.
Censura o eccesso di zelo di fronte a un editoriale troppo chiaro? Finora si sa solo che la “Relazione” è finita al macero, insieme, come osserva Ferruccio Repetti, al buon senso.
(Oscar Itzcovich)