Città – Genova tra inchieste e “vagheggiamenti”
“Il mondo politico genovese è scosso da un’inchiesta della Procura sugli appalti per le mense in scuole e ospedali” (Corriere della Sera, 17 maggio 2008), “La Superba piegata dagli scandali” (La Stampa, 17 maggio), “A scandire il tempo della città sono le inchieste giudiziarie” (Il Sole 24 Ore, 18 maggio) e cosi via. Sui principali quotidiani nazionali Genova spicca, oltre che per la visita del Papa, per la nuova inchiesta che si abbatte sulla città: turbativa d’asta, concussione, corruzione, truffa, associazione a delinquere sono alcuni dei reati ipotizzati. Indagati due assessori dell’attuale giunta comunale, due di quella precedente, il responsabile delle comunicazioni della sindaco Vincenzi e un ex alto funzionario della Regione Liguria, uomo di fiducia della curia e del Vaticano.
Dovrà passare del tempo prima che si arrivi a una valutazione dell’accusa. Non solo di questa inchiesta ma delle tante altre che hanno sconvolto la città e che sono ancora lontane dalla fine del loro iter giudiziario: la Regione e le nomine in base alla appartenenza politica di primari e di dirigenti della sanità, il porto e le lotte per spartirsi il controllo dei terminal portuali, il buco finanziario dell’università, le pensioni che sarebbero state concesse da parte di funzionari dell’Inail genovese a dipendenti dell’Ansaldo per falsa esposizione all’amianto (Repubblica, 10 aprile 2008), il presunto coinvolgimento della Carige nella tentata scalata di Fiorani alla Bnl (Repubblica, 13 maggio 2008).
Tra gli innumerevoli commenti che riempiono le cronache merita di essere segnalato quello di Carlo Castellano, presidente di Esaote, di Genova High Tech spa e promotore del villaggio tecnologico degli Erzelli (Il Sole 24 Ore, 8 maggio): “Difficile – dice –sottrarsi a una preoccupante sensazione di squallore, se verranno accertate responsabilità penali in quest’ultima vicenda relativa agli appalti per le mense scolastiche. A quale infimo livello di affari dovremo rassegnarci di fronte all’incalzare delle mazzette?”…”Dobbiamo smettere – spiega – di perdere tempo a pensare a traguardi irrealistici o troppo futuribili, come costruire un nuovo aeroporto sul mare o vagheggiare una rifondazione urbanistica della città”.
Analisi impietosa e ampiamente condivisibile se non fosse per la caduta, anche di stile, dell’allusione finale. Castellano infatti pare scagliarsi contro l’Urban Lab e l’amministrazione comunale, rei di non condividere la proposta, da lui avanzata alla conferenza strategica del Comune del 7 maggio, di cambiare la destinazione d’uso dell’area del distretto tecnologico di Sestri dove l’Esaote è attualmente insediata, “in maniera – ha motivato – da permetterci la più opportuna e favorevole valorizzazione dell’area di proprietà”. Ovvero, visto che l’Esaote si trasferirà in collina agli Erzelli, via il vincolo ad area industriale e lì lasciateci costruire commerci e residenze, necessari, a questo punto, per pagare il trasferimento (vedi Repubblica-Lavoro del 8 maggio e Oli 187).
Genova attraversa una fase critica. Ai “traguardi irrealistici” e ai “vagheggiamenti urbanistici”, Castellano preferisce il fai-da-te.
(Oscar Itzcovich)