Eventi – Di fabbrica si muore
Alessandro Langiu, co-autore del libro Di fabbrica si muore edito da Manni Editore, Lecce 2008, scritto insieme a Maurizio Portaluri, oncologo e radioterapista, nell’ambito dell’iniziativa Festival Collasso Energetico organizzata dal Teatro Cargo, sarà ad Arenzano giovedì 22 maggio 2008 alle ore 21,30 presso Muvita, e venerdì 23 maggio alle ore 21 presso la Sala Munizioniere di Palazzo Ducale.
Alessando Langiu è nato a Taranto nel 1973, autore e regista di teatro, si occupa di tematiche sociali e ambientali. Tra i suoi ultimi lavori, Di figlio padre, di figlia madre, Otto mesi in residence e Ventimila granelli di sabbia.
Lo spettacolo teatrale di Alessandro Langiu porta in scena, ad Arenzano e a Palazzo Ducale, la drammatica situazione del rione Tamburi di Taranto, uno dei quartieri operai a più alto tasso d’inquinamento d’Italia. Nel cortile del rione tre bambini giocano a calcio, correndo tra la polvere rossa, in mezzo a palazzine di periferia dentro le quali le loro madri, casalinghe, lottano quotidianamente contro la stessa polvere rossa che si deposita in ogni angolo delle case. E’ la polvere prodotta dall’acciaieria lì vicina: Taranto produce il 70% di monossido di carbonio italiano e la diossina è a quote elevatissime. Il rione Tamburi, dov’è ambientato la storia raccontata nello spettacolo, nel 2001 è stato dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una priorità mondiale per le neoplasie alle vie respiratorie, che qui hanno incidenza due volte e mezza più alta rispetto a quella nazionale.
“Il pregio degli spettacoli e della scrittura di Alessandro Langiu è la capacità di aggiungere ai fatti, di per sé toccanti, una pregnanza poetica e incisiva, che va al di là della cruda cronaca, grazie alla musicalità del ritmo, alla densità del dialetto, ai vuoti laceranti incastonati come chiodi tra un periodo ed un altro, tra un dialogo e un intramezzo musicale.
Infine, pur scrivendo, recitando e cantando storie simili (come la denuncia delle morti sul lavoro), non ripete mai lo stesso copione” (Giuliana Bottino, 2008)
Per saperne di più: http://www.alessandrolangiu.it/index.php