Cornigliano – Riva, il bambino e le banchine

Corriere Mercantile, 1° maggio 2008: “Tradire i patti vuol dire ridiscutere l’accordo sulle banchine”. Il sindaco Marta Vincenzi e l’assessore Mario Margini, mandano un messaggio chiaro all’indirizzo di Riva. La frase mette il dito sulla piaga di un conflitto sempre più incandescente che si trascina ormai da troppo tempo. Ha anche il merito di sostituire la logora formula finora utilizzata per cui “l’accordo di programma si regge su investimenti, occupazione e aree concesse e se varia una delle voci, automaticamente devono variare le altre”. Di fronte a investimenti che sono al di sotto di quelli effettivamente preventivati, quali sono le variazioni richieste da Riva? Un quarto anno di Cassa integrazione straordinaria per 650 persone e un organico più ridotto a regime. Va da sé che le aree concesse in cambio (più di un milione di metri quadri) non si toccano. Soprattutto quelle che riguardano le banchine.


Il Gruppo Riva (nono produttore mondiale di acciaio, sesto in Europa, primo in Italia) possiede 38 stabilimenti sparsi per il mondo (Germania, Francia, Belgio, Spagna, Grecia, Tunisia e Canada). Ilva-Cornigliano è una parte piccola ma fondamentale del sistema logistico dell’intero Gruppo Riva. Copre per il 60% il trasporto via mare di materie prime e di prodotti siderurgici del gruppo che, a sua volta, rappresenta l’80% del traffico totale (il 20% restante è coperto da strada e da ferrovia). Riceve notevoli quantitativi di acciaio dallo stabilimento Ilva di Taranto (piuttosto periferico rispetto ai principali mercati di consumo serviti dal Gruppo ) che in parte utilizza per l’autoproduzione e in parte distribuisce tra i tre stabilimenti del Nord Ovest del Gruppo (Novi Ligure, Racconigi e Lesegno), il mercato del Nord Italia e il mercato internazionale del Nord Europa (*).
“Per me lo stabilimento di Genova è un po’ il bambino più amato – racconta Emilio Riva – formalmente sarei in pensione da qualche anno, in altri stabilimenti non mi vedono mai, invece Genova mi vedrà ancora molto, conto di passare qui, se posso, due o tre giorni la settimana” (Repubblica, 25 luglio 2007). C’è da credergli. E c’è da scommettere che quello che più ama di questo bambino sono le sue banchine.
(Oscar Itzcovich)
(*) Questo tema è svolto con ampiezza da Lorenzo Ballarino nella tesi dal titolo “La logistica interna di Riva con particolare riferimento al trasporto marittimo con chiatte”, Istituto per la cultura e la storia d’impresa “Franco Momigliano”, Steelmaster 2007, relatore Enrico Melloni (http://www.icsim.it/nuovo%20sito/area%20formazione/Area%20Siderurgica/STEEL/tesi_steelmaster/tesi_2007/tesi_steelmaster_2007.htm).