Fondazione: aspettando il suo programma
Ho letto con molto interesse gli interventi di Calegari su cultura-genova-fondazione ecc. Come sempre Manlio in poche righe introduce molti argomenti su cui riflettere e confrontarsi. Cosa che mi piacerebbe fare rispondendo anche agli interrogativi avanzati. Con una puntualizzazione che ritengo comunque opportuna. Forse alcuni “politici” hanno risposto alla davvero modesta discussione aperta da Il Lavoro con un intervista più o meno puntuale perchè “verba volant” ma il sottoscritto ha cercato di introdurre temi, forse non rilevanti, firmando e senza alcuna intenzione di chiudere il dibattito.
Ancora di più mi “dolgo” di non aver partecipato perchè votavo il bilancio del comune all’incontro della “Maona”. Dispiaciuto perchè delle tesi presentate da Lingua e C. mi sento di non condividere nulla e ben volentieri avrei replicato portando anche qualche argomento che pur affrontato in tante città italiane si ferma come nostra tradizione all’Appennino . Per quanto riguarda la Fondazione vorrei solo sottolineare alcune cose: non è una nuova scatola, non è un operazione di esternalizzazione di servizi comunali, non andrà a pesare sul bilancio pubblico in termini superiori a quanto oggi investito. E’ un operazione che ha come obiettivo il consolidamento del sistema civico affrontando alcuni temi: dalla programmazione alla comunicazione che sono stati spesso segnati da pesanti carenze. Spero per fine maggio di presentare il primo programma triennale e il quadro generale delle iniziative. Volentieri sono disponibile a proseguire la discussione.
Un abbraccio
(Luca Borzani)